Giungono nuovi sviluppi circa un notizia di cronaca tremenda, risalente a lunedì 11 gennaio 2021 e che ha davvero suscitato profondo cordoglio in tutt’Italia. Quel giorno, a Cabiate, un paesino in provincia di Como, una bambina di soli 18 mesi, dunque di un anno e mezzo d’età, è morta mentre si trovava sola in casa con il fidanzato di sua madre, il quale ha subito raccontato agli inquirenti come si sia trattato di una tragica fatalità. In particolare, la piccola, intenta a giocare, si sarebbe tirata addosso una stufa e per lei non ci sarebbe stato nulla da fare.



Una versione, questa, che è stata smentita dai fatti e dalle evidenze mediche: l’autopsia eseguita sul corpicino della bimba ha rivelato che è stata “ripetutamente picchiata” e “violentata”. Dunque, non è stato un incidente domestico a porre fine in maniera del tutto prematura all’esistenza di questa giovane creatura, bensì la follia cieca di qualcuno. I sospetti sono ricaduti immancabilmente tutti sul compagno della mamma, che è stato arrestato e condotto in carcere.



BIMBA DI 18 MESI PICCHIATA E VIOLENTATA: LA CORSA IN OSPEDALE È STATA INUTILE

Le percosse e lo stupro alla base della morte della bimba hanno reso vana la corsa in direzione dell’ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, dove i medici hanno provato a fare il possibile per mantenere la piccola di 18 mesi in vita, ma purtroppo per lei era già troppo tardi. Infatti, l’allarme è stato lanciato con ben due ore di ritardo dopo il presunto incidente, per merito della nonna materna, la quale, giunta nell’appartamento all’incirca 120 minuti dopo l’accaduto, avrebbe trovato la sua nipotina priva di sensi, chiamando in preda al panico i soccorritori del 118 e spiegando loro la scena che aveva di fronte agli occhi, con la maglietta indossata dalla bambina che presentava tracce di vomito. Adesso, la svolta nelle indagini, che hanno svelato anche un’altra macabra e triste verità: come riferito dalla Procura di Como, “gli esiti della consulenza medico legale inducono gli inquirenti a ritenere che la piccola sia stata picchiata non solo il giorno del suo decesso, ma anche in altre circostanze”. Una storia di violenze fra le mura domestiche terminata nel peggiore dei modi, ovvero con la morte di un’innocente.

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