Picchiato dall’ex datore di lavoro: “Pensavo portasse i soldi ma…”

Ha rischiato di morire per aver chiesto ciò che gli spettava di diritto. Fabrizio Barbara, un uomo di Roma, ha contattato il suo ex datore di lavoro per chiedere lo stipendio e invece di accogliere la sua richiesta, l’imprenditore lo ha picchiato a morte. A salvarlo, solo l’intervento della sorella della povera vittima. Ospite de “I Fatti Vostri”, l’uomo spiega: “Sono andato a casa sua e ho chiesto spiegazioni del ritardo. Chiedevo i 1.600 euro dello stipendio di luglio. Poi lui mi ha raggiunto a casa mia: ero convinto che portasse i soldi e invece si è presentato con il machete”.



La sorella Patrizia racconta: “Abbiamo sentito le grida dalla finestra del bagno. Siamo usciti di corsa, lui era una maschera di sangue e lo abbiamo portato dentro al cancello, mentre lui continuava a inveire con il machete in mano”. Fabrizio racconta ancora: “L’ho conosciuto tramite un amico perché avevano fatto un lavoro insieme. Non pensavo fosse così, almeno da quello che sembrava inizialmente. Avevamo un buon rapporto, sono andato anche a casa sua, al compleanno di sua moglie… Sembrava una persona normale, anche se adesso ovviamente posso dire di no”.



Picchiato dall’ex datore di lavoro: “Ho paura che esca dal carcere”

Fabrizio, picchiato dal suo ex datore di lavoro, ancora racconta: “Ho lavorato sei mesi con lui. Il primo mese è stato regolare, poi piano piano mi dava meno soldi e li recuperava nei mesi successivi. A luglio me ne sono andato e non mi ha più pagato quel mese. Lui mi diceva che non gli entravano i bonifici, ma questo non è vero perché i clienti l’hanno pagato. A me manca ancora lo stipendio di luglio, che avrebbe dovuto pagarmi ad agosto. Se io sollecitavo, mi diceva di avere pazienza. Giovedì scorso mi aveva detto che poteva darmi 1.000 euro. In regola non mi ci aveva messo, sarei passato anche sopra ai 600 euro in meno e invece poi è successo quello che è successo”.



Fabrizio Barbara è così andato a casa dell’imprenditore e ha prima parlato con la moglie. Tornato poi a casa sua, circa dieci minuti dopo, l’uomo è stato chiamato dall’ex datore di lavoro. È così sceso sotto casa, convinto che questo portasse i soldi, e una volta aperto il cancello, è stato colpito in testa, con l’imprenditore che ha inveito nei suoi confronti con un machete. “Ora mi sento più tranquillo ma ho paura che gli diano gli arresti domiciliari. Io ho due bambine, una di 13 e una di 8 anni, ho paura che arrivi di nuovo a casa mia” ha concluso l’uomo.