Sundar Pichai, CEO di Google e di Alphabet, ha parlato in un editoriale sulle colonne de La Stampa del valore che ha l’intelligenza artificiale nella nostra epoca. “L’IA è la tecnologia più completa con la quale lavora oggi il genere umano ed interesserà presto ogni settore industriale e ogni aspetto della nostra vita. È un’occasione unica per il mondo intero, di quelle che capitano una volta ogni generazione”, ha scritto.
Gli ambiti di operatività possono essere tanti e vanno ben oltre a quelli attualmente conosciuti. Le sue aziende in questi mesi stanno lavorando proprio su questo percorso. “L’IA può essere utilizzata per perseguire obiettivi climatici, creare una crescita sostenibile, mantenere competitività globale e altro ancora. Ma siamo ancora agli albori e davanti a noi c’è molto lavoro da fare”, ha sottolineato. Affinché ciò avvenga, però, è necessaria anche una cooperazione. “Non vediamo l’ora di collaborare con gli altri e, tutti insieme, costruire l’IA in modo sicuro e responsabile così che tutti ne possano beneficiare”.
Pichai (CEO Google): “Intelligenza artificiale occasione unica”. I pericoli
Un elemento cruciale sul tema dell’intelligenza artificiale, secondo Sundar Pichai, CEO di Google e di Alphabet, è infatti quello relativo alla sicurezza. “Riteniamo che sia molto importante la corsa a mettere a punto l’IA responsabilmente, assicurandoci che la nostra azienda stessa lo faccia correttamente. Stiamo perseguendo le innovazioni con coraggio e permettendo anche ad altri di innovare con l’IA, ma al tempo stesso stiamo anche sviluppando e usando questa tecnologia secondo dei principi ben definiti, evitando ogni sua dannosa applicazione”, ha raccontato.
I pericoli possono essere d’altronde tanti. “Abbiamo integrato barriere di protezione che limitano l’uso improprio del nostro Universal Translator. Questo servizio sperimentale di doppiaggio dei filmati con l’IA aiuta gli esperti a tradurre la voce di chi parla e a sincronizzare la traduzione con i movimenti delle sue labbra. Il potenziale è enorme ai fini di una maggiore comprensione, ma siamo consapevoli dei rischi che essa porrebbe qualora cadesse nelle mani di pensare malintenzionate”.