La direttiva Case Green conviene a tutti: parola di Pichetto Fratin, ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica ed esponente di Forza Italia. Sulle pagine de La Stampa, il politico spiega che tale misura servirà a risparmiare sui costi dell’energia, ma per chi non si adeguerà non ci saranno multe e sanzioni, come invece vorrebbe la Lega. “Premesso che l’Italia ha votato contro la direttiva europea, credo che sia nell’interesse degli italiani spendere meno per l’energia, perché siamo uno dei Paesi dove costa di più” sottolinea il ministro parlando della misura Ue.



Per questo, secondo Pichetto Fratin è dovere del governo fare in modo che la decarbonizzazione vada avanti, per fare in modo di dare ai cittadini delle case meno costose da gestire. “La direttiva della Ue dovremo in qualche modo recepirla”, sottolinea. Questa non sarà una mossa immediata perché “prima occorre predisporre un piano nazionale e capire rispetto al sistema dei fabbricati che abbiamo, quale può essere il percorso da oggi al 2050”. Nessuna mossa azzardata, dunque, e neppure nessuna scadenza irraggiungibile.



Pichetto Fratin: “Multe per chi non si adegua? No, ma…”

Al momento l’Italia non ha recepito la direttiva Case Green dell’Ue perché i fabbricati che si trovano nel nostro Paese sono molto vecchi. I tre quarti di case ed edifici che si trovano sul nostro territorio ha infatti più di settant’anni. Inoltre si deve tenere conto che abbiamo una quota di immobili di proprietà attorno all’80% e dunque il tema va trattato con serietà e delicatezza, a detta del ministro Pichetto Fratin.

Il prossimo step per l’Italia sarà quello di analizzare il quadro complessivo delle case che verrà fornito dall’Enea per capire quali siano gli interventi fattibili, soprattutto sulle abitazioni datate, poiché su quelle nuove è più facile intervenire. Gli immobili sui quali bisognerà intervenire saranno molto probabilmente 4-5 milioni: un numero che oggi non è ancora molto preciso perché ci sono ancora varie valutazioni da fare. Pichetto Fratin, parlando ancora delle possibili sanzioni per chi non si adegua alla direttiva, spiega: “Io non ci ho mai pensato, più che prevedere delle multe dobbiamo far capire che è nell’interesse del Paese e delle famiglie procedere”.