Tra il dossier gas e il nucleare, tanti i temi trattati dal ministro Pichetto Fratin ai microfoni di Ping Pong, programma in onda su Rai Radio 1. Uno degli argomenti più caldi è quello dei rigassificatori, in particolare gli impianti di Gioia Tauro e Porto Empedocle, così il titolare dell’Ambiente e della sicurezza energetica: “L’orizzonte temporale è legato anche all’attività di rafforzamento di quelle che sono le linee che portano da Sud a Nord. Noi abbiamo ribaltato quello che era il quadro fino a pochi anni fa, ricevevamo il gas da Nord, dalla Russia, da Tarvisio e veniva consumato principalmente a Nord. Oggi riceviamo il gas da Sud e quindi riceviamo fortemente dall’Algeria, dalla Libia in parte e dal Tap che è quello dell’Azerbaijan. È chiaro che si sta ribaltando quello che era il quadro geopolitico precedente anche, in fin dei conti noi dovremmo, noi stiamo pensando e programmando un futuro dove da Sud viene portato a Nord il gas. Questo impone un rafforzamento di quelle che sono le pipeline, i tubi, quindi parliamo di 2027-2028 come primo termine temporale”.
Pichetto Fratin si è poi soffermato sulle proteste registrate in Liguria per la nave rigassificatrice: “Bisogna trovare un punto d’equilibrio anche con i territori, bisogna trattare con i territori. Lo so che il Presidente Toti sta discutendone con i rappresentanti del territorio e bisogna trovare un punto d’accordo. All’Italia servono i rigassificatori, servono i rigassificatori almeno per perché quando la programmazione è fatta nel piano energetico presentato da me due mesi fa serve almeno un 50% della nostra necessità di consumo e di esportazione perché ribaltando quello che era il disegno precedente saremo noi a fornire parte del nostro gas a Nord nei prossimi anni, negli anni in transizione, da oggi al 2050 circa”.
Pichetto Fratin sul nucleare
Altro argomento molto discusso politicamente e non è quello del ritorno all’energia nucleare. Per il ministro Pichetto Fratin ci sono due questioni da affrontare: “Il primo è che abbiamo sdoganato quello che in realtà non si poteva parlare di nucleare, ma l’Italia è uno dei paesi del mondo che ha le più grandi conoscenze e esperienze sul fronte nucleare. Noi abbiamo molte imprese nazionali che operano sul nucleare, sulla ricerca e sull’esperimentazione. Partecipiamo a ITER, che è questo grande progetto di ricerca sulla fusione che c’è in Francia, ma costruiamo parti in Italia. Abbiamo grandi imprese in Italia come L’Ansaldo Energia che intervengono e che partecipano con commesse importantissime. Abbiamo fior di ingegneri che lavorano all’estero ma che sono italiani perché non c’è lo spazio attuale. La scelta del Parlamento è stata quella di arrivare a dire avanti con sperimentazione e ricerca. Io credo che il referendum si riferiva ai cosiddetti impianti di seconda generazione”.