Dopo quasi 40 anni dal famoso referendum con cui gli italiani decisero di rinunciare alla produzione di energia nucleare sulla scia del disastro a Chernobyl dell’86, il tema torna sulla bocca di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sotto il governo di Giorgia Meloni. Con la necessaria transizione green e, soprattutto, con la vasta crisi energetica degli ultimi anni il governo e il popolo sembrano essere pronti a riaccogliere l’energia nucleare, ma il ministro Pichetto Fratin ai microfoni di Radio 24 ci tiene a ricordare che, prima, è necessario “avere pronto il quadro giuridico” per la produzione e l’istallazione dei reattori.



Comunque sia, il ritorno all’energia prodotta dalla fissione degli atomi è sempre più vicino e rimane, specifica il ministro, “il mandato che governo e Parlamento” gli hanno affidato. Ci vorranno, ritiene Pichetto Fratin, ancora “2, 3 o 4 anni” perché il nucleare torni nel paradigma energetico del nostro paese, e nel frattempo è importante preparare “le condizioni di produzione di questi piccoli reattori entro la fine del decennio“, con basi legislative e giuridiche gettate dall’attuale esecutivo.



Pichetto Fratin: “In Italia il nucleare ripartirà da Brasimone”

Il riferimento del ministro ai ‘piccoli reattori’ è a quelli che sono chiamati small modular reactor, ovvero la più avanzata tecnologia di produzione dell’energia nucleare che consente di abbattere lo spazio necessario per le centrali e, soprattutto, di spostare comodamente i siti produttivi. A questi punta e intende puntare Pichetto Fratin che nell’intervista per Radio 24 ha ricordato che “in Italia c’è Newcleo, che è la società più avanzata” dal punto di vista dei reattori di ultima generazione per il nucleare, dato che “lavora sul piombo, mentre altre società all’estero lavorano ancora sull’acqua”.



Newcleo, ha ricordato ancora il ministro, “utilizza brevetti Enea, che sono brevetti della Repubblica Italiana”, promettendo l’avvio di una prima sperimentazione “delle scatole degli small modular reactors a Brasimone, e sulla fusione nucleare stiamo preparando a Frascati l’invertore per l’impianto Iter in Francia”. Oltre al nucleare, poi, Pichetto Fratin ha tirato anche le somme sul G7 Clima e Ambiente che si è tenuto a Torino negli ultimi giorni, parlando dell’importante “risultato sul carbone” con il rinnovato accordo tra i 7 per la chiusura delle centrali carbonifere entro il 2035.