Gilberto Pichetto Fratin si “converte” alle case green. Il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica del Governo di Giorgia Meloni alcune settimane fa, come riportato da La Verità, si era detto “insoddisfatto” dalle nuove norme proposte dall’Ue che imponevano la ristrutturazione forzata di milioni di immobili. In queste ore, tuttavia, il suo stesso ministero ha inviato alla Commissione un documento di una trentina di pagine in cui si illustra il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima. Il contenuto riguarda anche le residenze.
Il testo rappresenta sostanzialmente un dietrofront rispetto a quelle che erano le premesse. “Al fine di raggiungere l’obiettivo per accelerare ulteriormente la riduzione delle emissioni nel settore civile si dovranno potenziare le politiche e le misure per promuovere l’efficienza energetica nel settore residenziale identificando nuovi strumenti per il coinvolgimento dei privati e del settore pubblico nella riqualificazione del parco edilizio”, si legge. Il sentore insomma è che in molti dovranno mettere mani alle finanze per rimanere al passo con le linee guida europee. Altro che “no” alla ristrutturazione forzata.
Pichetto Fratin “si converte” alle case green: il contenuto del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima
Le idee rinnovate del Ministro Gilberto Pichetto Fratin appaiono piuttosto chiare all’interno del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, anche perché proprio nel documento viene affermato che “il settore civile (edifici) dovrà essere aggredito”, si legge, “combinando misure per l’efficienza e l’impiego delle rinnovabili, nonché misure di cambiamento comportamentale che mirino alla riduzione della domanda di energia”.
Il verbo utilizzato, “aggredire”, non sembrerebbe di certo essere stato scelto in modo casuale. È ancora da comprendere, tuttavia, come si evolverà la questione, dato che il parere del rappresentante del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica è apparso altalenante. Di certo, però, per l’Italia diventa ora più difficile opporsi all’Ue sul tema.