Pina Picierno contro (quasi) tutti a L’Aria che tira durante il dibattito sulla guerra in Ucraina. A oltre due mesi dall’invasione della Russia, in Italia si discute della presenza o meno di nazisti nell’esercito ucraino, in particolare nel Battaglione Azov. L’europarlamentare se l’è presa prima con Francesco Borgonovo, secondo cui si stanno proiettando sul conflitto questioni che non c’entrano nulla con esso, poi con Alberto Contri.
«Riguardo il 25 aprile penso che stiamo proiettando una serie di nostre paturnie interne, che non c’entrano nulla con la realtà della guerra in Ucraina, perché abbiamo trasformato il dibattito sull’Ucraina in una questione morale, come abbiamo fatto per il Covid. Così non si ragiona e ci si basa sull’emotività, facendo anche delle cose abbastanza grottesche», ha affermato il giornalista de La Verità in collegamento col programma di Myrta Merlino. Quindi, ha fatto un esempio: «A Kiev si canta Bella ciao, ma a quelle persone probabilmente quelli con le svastiche che ci sono nell’Azovstal o altrove avrebbero sparato qualche fucilata».
PINA PICIERNO SBOTTA CONTRO BORGONOVO E CONTRI
«Se i nazisti sono buoni quando servono, allora buona camicia a tutti. Siamo arrivati a livelli ridicoli», ha proseguito Francesco Borgonovo. Subito è insorta Pina Picierno: «Ma dove stanno ‘sti nazisti? Almeno evitiamo la disinformazione, almeno questo. Non possiamo utilizzare le televisioni italiane come amplificatori di propaganda russa. Evitiamo la propaganda russa». Ed è subito lite con Borgonovo: «Mi scusi, ma cominci a non interrompere. Come si utilizzano le televisioni italiane non lo decide lei». Ma l’europarlamentare del Pd ha replicato: «I nazisti in Ucraina non ci sono, sono un popolo libero, c’è un presidente eletto democraticamente. Evitiamo la propaganda russa».
Quindi, se l’è presa anche con Alberto Contri che la invitava a leggere la stampa: «Il dibattito pubblico in Italia rappresenta un unicum in Europa. Da nessuna parte vengono equiparate le ragioni dell’aggressore con quelli dell’aggredito. Borgonovo usa un argomento della propaganda di Putin». Il professore ha ribattuto: «Tutte chiacchiere e distintivo». Ma lei ha tirato dritto: «Non possiamo ripetere gli argomenti della propaganda di Putin, almeno non in mia presenza, poi ognuno è libero di dire ciò che vuole, e se ne assume le responsabilità, ma io rappresento le istituzioni europee e non posso accettare che si ripetano gli argomenti di Putin». Francesco Borgonovo l’ha irrisa: «Faccia così, si chiuda un attimo le orecchie finché non ho finito di parlare».