Pier Carlo Padoan sarà presto il nuovo Presidente di Unicredit, uno dei gruppi bancari più importanti d’Italia e d’Europa: l’ex Ministro dell’Economia nei Governi Renzi e Gentiloni è stato cooptato ieri dal Cda di Unicredit che lo ha designato così come prossimo presidente nel mandato 2021-2023. L’annuncio, dopo le voci che lo davano in rampa di lancio già nelle scorse settimane, è arrivato ufficiale dall’amministratore delegato della banca di Piazza Gae Aulenti, Jean Pierre Mustier: «massima soddisfazione per la profonda esperienza e la sua conoscenza dell’Europa e del suo contesto normativo, nonché gli importanti ruoli pubblici ricoperti in Italia, saranno di grande utilità per il Gruppo. Io e tutto il team di UniCredit siamo entusiasti di poter lavorare con il Prof. Padoan». A livello pratico, Padoan rimarrà come consigliere di Unicredit fino all’assemblea prossima dove si approverà il bilancio 2020 e si rinnoverà l’interno Consiglio di Amministrazione, nominando così il nuovo Presidente.



UNICREDIT, LE REAZIONI ALLA NOMINA DI PADOAN

Padrona svolgerà fin da subito però un ruolo attivo nella lista dei candidati che dovranno rinnovare il CdA di Unicredit, come spiega lo stesso Mustier nella nota ufficiale con la quale si è data conferma della nuova Presidenza della banca e della prossima assemblea degli azionisti prevista per il 2021. Tra le immediate conseguenze alla nomina designata di Padoan vi è certamente il subbuglio creato a Siena dove dovrebbero essere convocate nuove Elezioni “Suppletive” per designare il seggio per il nuovo parlamentare alla Camera, dato che lo stesso ex Ministro di Via XX Settembre ha già annunciato di voler lasciare il Parlamento. Soddisfazione in casa Pd per la nomina di Padoan, molto meno tra le fila dell’opposizione con Maurizio Gasparri e Giuseppe Moles (Forza Italia) che invece commenta «Come si suol dire: ‘abbiamo una banca…’ Siamo francamente sconcertati dalla facilità con cui Padoan passa dal governo al parlamento e ora alla presidenza di un importantissimo gruppo bancario come Unicredit». I senatori azzurri lamentano il conflitto d’interessi dell’ex Ministro, tanto da concludere nella nota ufficiale «È sconcertante e inquietante questa vicenda che dimostra una volta di più che la sinistra italiana, lungi dall’essere il baluardo dei poveri è lo sgabello dei banchieri».

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