Pier Ferdinando Casini protagonista questa sera della nuova puntata de La Confessione. Indipendente nel Gruppo delle Autonomie eletto con il centrosinistra, il 63enne è in Parlamento da trentasei anni senza interruzioni: dieci legislature con tanti partiti diversi. Dall’inizio nella Democrazia Cristiana all’Unione dei Democratici Cristiani e di Centro, passando per la Casa delle Libertà e il Centrosinistra, con l’appoggio ai Governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni. «Per me la politica è stata tutto, ho inflitto ai miei familiari anche atti di egoismo. Oggi mi diverto a insegnare all’università, a studiare la geopolitica, e a pensare un mio domani senza la politica. Ma non so se sotto sotto non sto mentendo anche a me stesso», ha raccontato in una recente intervista. Oltre all’attività politica, infatti, Pier Ferdinando Casini dal 2015 insegna “Geopolitica del Mediterraneo” all’Università Lumsa di Roma e dal 2017 dirige l’Executive Master in “Leadership politica” promosso dalla LUISS School of Government.
PIER FERDINANDO CASINI: “IL POTERE? IL TELEFONO CHE SQUILLA”
Intervistato da Repubblica, Pier Ferdinando Casini si è raccontato a tutto tondo tra politica e vita privata. Cos’è il potere per Casini? «È il telefono che squilla. Ma è anche un’illusione ottica. Tutto finisce in cenere, lo dico da cattolico pieno di peccati». Nonostante la lunga attività politica in Parlamento, non è mai stato ministro: «Mi sento uomo delle istituzioni. Nel ’94 Berlusconi mi voleva al governo a tutti i costi, ma io avevo appena fondato il Ccd e così indicai Mastella, D’Onofrio e Fumagalli Carulli. Volevo dimostrare che m’interessava di più far crescere il partito che la mia posizione personale». L’ex presidente della Camera ha poi spiegato qual è la qualità principale di un politico: «Il carattere. Conta più della conoscenza e delle doti morali. Bisogna essere duri quando è necessario e flessibili quando il vento è contrario; e poi possedere la capacità di aggregare. Far capire alle persone che sono importanti per te».
PIER FERDINANDO CASINI: “PER ME LA POLITICA E’ STATA TUTTO”
Pier Ferdinando Casini sarà tra i principali protagonisti della campagna elettorale per il voto in Emilia-Romagna. L’esponente dem è di Bologna – «tutta la mia vita» – e sarà in prima fila per sostenere Bonaccini. Ma il fenomeno delle ultime settimane è quello delle Sardine: «Le sardine fanno le sardine, i partiti fanno i partiti e Bonaccini deve fare il presidente. È bene che in un certo senso ci si divida i compiti. Le “sardine” sono un fantastico movimento di popolo. Sono di certo meglio le sardine in piazza che i frustrati che insultano sui social dal salotto di casa», le sue parole a Repubblica. Ed ha aggiunto: «Quanto durerà? Non lo so. Di certo penso che le sardine siano figlie dell’emancipazione dell’elettorato di cui parlavo prima. C’era gente di ogni tipo in piazza, non a caso senza bandiere. Io darei loro un consiglio, se posso, non richiesto e gratuito: non esagerate. Siate gelosi di quel che avete fatto fin qui e andate avanti con “discrezione”. Perché se il fenomeno diventa endemico, le piazze rischiano di essere via via meno piene, fiaccando l’entusiasmo con cui si è partiti . Di sicuro, quel che posso dire è che mentre un po’ ovunque nel mondo vediamo passare le immagini di manifestazioni violente, vado fiero che l’Italia abbia prodotto un movimento non violento, creativo e propositivo. Questo è un successo per il nostro Paese».