Dall’emergenza Covid-19 alle riaperture, Pier Ferdinando Casini a tutto tondo ai microfoni di Oggi è un altro giorno. Il senatore ha esordito così. «Io sono voluto entrare in studio con la mascherina, me la sono levata qui perché siamo a una distanza maggiore di due metri. Noi dobbiamo abituarci a convivere con queste attenzioni: abbiamo la necessità di riaprire».



Pier Ferdinando Casini ha poi messo nel mirino Bruxelles: «L’Europa non ha fatto la contrattazione che bisognava fare, in modo serio ed efficace. Se noi pensiamo ai risultati del Regno Unito, degli Usa e dell’Europa, il confronto è disarmante. La mancata risposta efficace dell’Europa ha generato la corsa dei singoli Stati sottobanco alla ricerca di qualche vaccino. Non posso testimoniarlo in un tribunale, ma sicuramente i Paesi cercheranno di fare questo».



PIER FERDINANDO CASINI: “BISOGNA RIPARTIRE”

Sul capitolo riaperture, Pier Ferdinando Casini ha rimarcato: «Non è più un problema di Destra o di Sinistra, questa è una cosa trasversale che riguarda la necessità in sicurezza di ripartire. Non potevamo farci scippare gli Europei di calcio. Non saremo appiccicati al cinema o allo stadio, ma bisogna ripartire». Dopo aver parlato della sua esperienza con il virus «Non fa piacere avere il Covid, ma non mi sono spaventato, perché la situazione era sotto controllo»Pier Ferdinando Casini ha commentato così l’ipotesi guerra tra Big Pharma a proposito del caso Astrazeneca: «Andreotti diceva “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende”. Io non metterei la mano sul fuoco che non c’è anche una qualche battaglia commerciale: immettere milioni di dosi di un vaccino che costa un terzo o un quarto degli altri, altera gli equilibri. Ma questo lo posso solo temere, non ho elementi certi».

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