BERSANI FA COMPERE A LOUIS VUITTON: L’IMBARAZZO PER LA SINISTRA…
Urge un’enorme premessa ad un articolo del genere: parlare di Pier Luigi Bersani che fa compere da Louis Vuitton a Roma, con i problemi reali che esistono nel mondo e in Italia oggi, ben comprendiamo essere un divertente passatempo che fa da brevissima parentesi ai reali problemi della quotidianità. Lungi da noi fare la solita ritrita “morale” al politico di turno per la ricchezza come una sorta di invidia sociale elevata a giornalismo: nulla di tutto questo, ci interessa invece provare a vedere per un attimo come un “imbarazzo” possa estendersi nel mondo della sinistra che spesso, a parole, attacca chiunque non la pensi come loro distinguendo in chi realmente “pensa ai poveri” e chi invece al Governo “crea continua disuguaglianza”.
L’esempio lampante davanti a tutti in questi giorni è il “caso Soumahoro”, con la sinistra mediatica e politica colpita al “cuore” da chi era stato elevato come simbolo della difesa degli ultimi e dei tartassati. In fondo, il simpatico ex Pd Pier Luigi Bersani è stato semplicemente “pizzicato” dai paparazzi di Dagospia (che siamo ancora negli anni novanta?!) mentre faceva compere nel lussuoso negozio di Louis Vuitton a Roma. Il classico giro di shopping per i regali di Natale con commento però sarcastico di “Dago”: «Come pensa che la prendano questa foto le persone che vivono situazioni di disagio? Alla faccia della sinistra del popolo».
QUANDO BERSANI PARLAVA DI “TROPPA DISUGUAGLIANZA”…
Il punto non è che un politico non abbia diritto a prendersi quello che vuole con i propri soldi, fosse anche una borsa di Louis Vuitton: il punto è che Pier Luigi Bersani – come del resto anche tanti altri – mette in pratica l’antico adagio “predica bene e razzola male”. Il punto è infatti la “morale” fatta contro tutti gli altri che “non pensano ai poveri” e “creano disuguaglianza” quando poi si è i primi – giustamente – a concedersi il lusso di fare compere da mille euro e oltre.
A ridosso delle Elezioni Politiche lo scorso settembre, Bersani si presentava nei comizi a sostegno della lista “Articolo-1” di Roberto Speranza (candidato con il Pd) andando a fare il pelo e contropelo al programma del Centrodestra, usando queste parole: «La flat tax, dicono, arricchirà tutti. L’autonomia differenziata, dicono, darà di più a tutti. A destra sono allevatori di maiali tutti di prosciutti. Questa lista – ha continuato durante il comizio a Crotone – mette insieme forze che hanno radici antiche nelle culture politiche che hanno fatto questa democrazia. Forze politiche che non cercano il consenso dove non sono sicure della legalità. Che sanno che troppa disuguaglianza è una zavorra sia per l’economia che per la democrazia. Ma noi dobbiamo dire chi siamo. Non ci piace il mondo che vuole la destra ma non ci piace nemmeno il mondo com’è». Il punto insomma non è fare compere a Lois Vuitton, ma è fare la “morale” agli altri senza un minimo di coerenza di base. Il minimo del contrappasso è essere beccati in “flagranza” di incoerenza. P.S. quanto siamo stati bravi a non fare nessuna battuta sui “giaguari smacchiati” di Louis Vuitton? È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta…
Il compagno #Bersani fa shopping da #LouisVuitton ….. pic.twitter.com/zVefFSLxT0
— Eziamor (@eziamor) December 1, 2022