«Non abbiamo una politica forte, siamo quasi tutti assieme e ciò non maschera la differenza di vedute che può determinare dei problemi. La ripresa può essere fermata solo dal virus e potremmo avere una ripresa discontinua e diversificata, ci vorrà del tempo. Sulla linea di ragionevole prudenza questo governo ha trovato un punto di equilibrio. Anche sul tema del Recovery Fund ci sono dei limiti, ma siamo sulla scia di quello che abbiamo cominciato. Se parliamo di riforme, lì cominciano i problemi», non ha dubbi Pier Luigi Bersani.



L’ex premier ai microfoni di Di Martedì ha fatto il punto della situazione sull’operato del governo e non ha visto una grossa discontinuità tra Conte e Draghi. Pier Luigi Bersani ha poi parlato del Centrodestra: «Il Centrodestra è l’unico che vuole fare alla svelta per andare ad elezioni. Io penso che le cose stiano tutto sommato abbastanza in continuità con l’esperienza precedente, poi ci sono delle cose che a me non piacciono del tutto».



PIER LUIGI BERSANI BACCHETTA SALVINI

Sempre a proposito del Centrodestra, Pier Luigi Bersani ha messo nel mirino Salvini e Meloni: «Fanno a gara per chi la grida più forte e per chi la dice più grossa. Ora questo (Salvini, ndr) è andato a Fatima, dice che l’Europa si è fatta là, sarà il quarto mistero e ci era sfuggito. Cioè, anche delle cose stravaganti per prendere su… Ma dove lo porti? Il mondo sta girando l’angolo». Pier Luigi Bersani ha poi commentato brevemente il caso della targa di Ciampi a Roma: «Adesso daranno tutti adosso alla Raggi, che deve guardarsi tutte le targhe. E’ il segno del downgrade del nostro Paese. Purtroppo è così. Ora daranno addosso alla Raggi, quello che ha sbagliato prenderà una ramanzina ma sui giornali ci andrà la Raggi. E’ un downgrade che vediamo nella politica, nella PA, in tutti i campi: bisogna reagire».

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