Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e docente universitario, ha preso la parola nel corso del contenitore radiofonico di Rai Radio1 “Radio1 Box”, al fine di commentare la nuova ondata Covid che si sta abbattendo sulla Cina e sulla sua popolazione. Come ha spiegato l’esperto, il Paese del Dragone si trova nel bel mezzo di “una sorta di tempesta perfetta, senza potere più sostenere quei lockdown pazzeschi in cui si mettevano in quarantena intere città, e, dall’altra parte, coi virus della famiglia Omicron liberi di circolare e che hanno trovato terreno fertile, complice una popolazione completamente suscettibile”.



I cinesi, ha aggiunto Lopalco, “hanno una bassa copertura vaccinale, sicuramente anche tra gli anziani, e non hanno utilizzato i nostri stessi vaccini”. Le notizie che sono giunte fino alle nostre latitudini riferiscono di una stima pari a 250 milioni di casi di positività al Coronavirus entro la fine del mese di dicembre 2022: si tratta di una proiezione credibile? Il professore non ha dubbi: “Sono dati numerici molto verosimili. Se è vero che chi arriva dalla Cina è positivo al 50%, vuol dire che metà della popolazione cinese ora sta incubando o sta avendo un contatto con questo virus molto contagioso”.



PROF. PIER LUIGI LOPALCO: “VARIANTI COVID? ALLARME AL MOMENTO NON C’È”

Le varianti Covid rappresentano un pericolo per tutto il mondo, qualora il virus dovesse mutare in Cina? Pier Luigi Lopalco ha risposto così: “Per ora è probabile che questa ondata pandemica sia ancora sostenuta dalla famiglia Omicron, una famiglia di sottovarianti. Il timore è quello che Omicron possa sviluppare ulteriori varianti, ma ora come ora questo allarme non esiste”.

Infine, una battuta conclusiva sui tamponi che vengono eseguiti presso gli aeroporti. A Rai Radio1 Lopalco ha detto: Il senso di quei test è quello di monitorare la circolazione del virus, non bloccare le persone alla frontiera. Il virus circola anche qui, ma noi siamo ben protetti, dalla vaccinazione e dalle precedenti ondate pandemiche. I tamponi, insomma, sono fatti per individuare precocemente una eventuale nuova variante”.