Dacia Maraini e il suo rapporto con Pier Paolo Pasolini a Oggi è un altro giorno. In occasione del centenario della nascita del celebre intellettuale, la scrittrice ha ripercorso le tappe della loro amicizia e ha rivelato di “fare i conti” con lui anche nel sonno: «Mi viene spesso in sogno, è qualcosa di misterioso. Evidentemente qualcosa del nostro legame si trasforma in questa visione notturna. Io ho sempre sognato molto le persone care che se ne vanno, restano con me attraverso i sogni».



Dacia Maraini ha ricordato il grande fermento intellettuale dell’epoca – «C’era un sentimento di comunità che oggi non c’è più. Allora ci si vedeva per il piacere di vedersi» – ma ha anche voluto ricordare il lato privato di Pier Paolo Pasolini, decisamente diverso alla figura pubblica che ha diviso il Paese: «Quando lui scriveva era molto provocatorio, duro e severo. Tutti pensavano che lui fosse così, ma in realtà nella vita privata era di una mitezza e di una dolcezza incredibili. Era timido, introverso e silenzioso. Ma il suo era un silenzio partecipe, di qualcuno che ti era vicino. Parlava poco. Poi nelle occasioni pubbliche parlava». (Aggiornamento di MB)



L’amicizia di Dacia Maraini e Pier Paolo Pasolini

Dacia Maraini è stata una delle amiche più strette di Pier Paolo Pasolini. In occasione del centenario della nascita dello scrittore (5 marzo 1922), l’amica gli ha dedicato un libro in forma epistolare, “Ciao Pier Paolo”. La Maraini ricorda i momenti salienti della vita di Pasolini, fino alla sua tragica morte, il 2 novembre 1975. Nel libro la scrittrice ricorda i frequenti viaggi in Africa con Pasolini e Moravia, suo compagno di vita per 15 anni: “In un villaggio, sotto un baobab, trovammo un morto. Lo stregone lo interrogava strattonandolo: chi è stato a ucciderti? È stato lui? Se la testa cadeva a destra, voleva dire no, se cadeva a sinistra, sì. Mangiavamo scatolette da tre giorni, e incontrammo un vecchio che vendeva uova. Ne comprammo venti. Alla sera le aprimmo pregustando una frittata: erano piene di sabbia. Il vecchio ci aveva ingannati”, ha ricordato al Corriere della Sera.



Dacia Maraini sogna ancora Pasolini

Dacia Maraini ricorda anche l’innamoramento di Pier Paolo Pasolini per Maria Callas:In ogni donna lui vedeva la madre: possederla sarebbe stato come un incesto. Pier Paolo e Maria Callas erano innamoratissimi. Nella vita era tenera, affettuosa, insicura, fragilissima. Non era intellettuale, ogni tanto le scappava un’ingenuità, e Pier Paolo la rimproverava, bonario: Mariaaa…”, ha rivelato sulle pagine del Corriere della Sera. La scrittrice ha ammesso di sognare spesso l’amico scomparso: “È sempre il giovane cinquantenne che frequentavo: bello, piccolo, ben fatto. Ora vive solo dentro i miei occhi. Nei sogni vuole riprendere a fare cinema”. Ai temi della relazione con Moravia, i due scrittori dividevano con l’amico Pasolini anche la casa di Sabaudia.