Si chiama Giacomo Canale, ha 45 anni, e per quasi vent’anni, come sostiene, è stato cuoco a servizio della famiglia Berlusconi. Un rapporto che ha avuto inizio nel 1994, quando l’allore 17enne Canale, studente dell’istituto alberghiero, inizia a lavorare sulla “Principessa vai via” del Cavaliere che lo confermerà per le stagioni successive, fino alla vendita della barca. Oggi, come riporta La Nazione, l’uomo ha citato in giudizio davanti al Tribunale del lavoro di Genova Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset, chiedendogli ben 700mila euro di retribuzioni non versate. L’avvocato di Canale infatti sostiene che il loro rapporto, conclusosi con un licenziamento, prevedesse delle mansioni ben diverse da quelle di chef: “falegname di cantiere, marinaio sullo yacht, fino ad operaio addetto agli allestimenti”, si legge. Ora l’udienza in tribunale è fissata per il 16 marzo.



Giuseppe Canale Vs Pier Silvio Perlusconi: parla l’avvocato Lalli

Il legale di Giuseppe Canale, Claudio Lalli, come riporta la fonte, ha dichiarato che «Il mio assistito non solo doveva procedere alla cottura e preparazione dei cibi ma anche occuparsi dell’approvvigionamento. – L’avvocato inoltre sostiene che – Preparava il tutto per il nucleo familiare che consumava il pasto verso le 15 e la cena alle 22,30 ma anche per i bambini e le 3 baby sitter e, talvolta, per i genitori della signora Toffanin, per la scorta e il personale addetto al castello». Dal 29 ottobre 2018 il rapporto è stato interrotto dal licenziamento ma oggi Canale rivendica il pagamento, dal 2010, di notevoli extra: «Le ore di lavoro straordinario, i notturni domenicali e festivi nonchè le giornate di riposo compensativo non pagate nei periodi in cui lavorava sette giorni su sette», ha affermato ancora il legale.

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