«La televisione generalista se fatta bene, mantenuta viva e moderna, si difende alla grande. E nel nostro caso continua a dare soddisfazioni». Pier Silvio Berlusconi non teme la concorrenza di colossi come Disney e Netflix, che anzi soffrono e licenziano. Il secondogenito di Silvio Berlusconi è consapevole della complessità della sfida, che definisce «tostissima», ma ritiene che possa crescere «con il giusto mix di esperienza e investimenti». Ne parla al Corriere della Sera, in un’intervista in cui sottolinea che, a differenza di quanto accade per Amazon, Paramount, Netflix e Disney, in casa Mediaset non si licenzia. «Noi, in controtendenza, assumiamo. E assumiamo per metà under 30 e per il 50% donne. Abbiamo già iniziato lo scorso anno con 250 ingressi e intendiamo andare avanti per altri tre con un complessivo di mille nuove assunzioni». Solo in parte ci saranno uscite. «Abbiamo preferito puntare sullo sviluppo con orgoglio. E con un po’ di coraggio farlo mentre il settore dei media va in direzione opposta».



Pier Silvio Berlusconi assicura che il saldo tra entrate e uscite sarà «assolutamente positivo» e che l’organico continuerà a crescere. La strategia sembra funzionare, stando a quanto “dicono” i conti. «Ci vuole cautela. Ma contrariamente alle previsioni degli analisti, il mercato sembra tonico. La nostra raccolta pubblicitaria di Gruppo in Italia e Spagna nel primo trimestre del 2024 ci fa vedere un +5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno», rimarca l’amministratore delegato di Media for Europe (ex Mediaset), sottolineando anche il contesto economico complesso. «Eppure, stiamo per chiudere il bilancio con un utile superiore ai 217 milioni del 2022. E senza l’effetto contabile dei dividendi della Germania».



“GERMANIA IN PERDITA, ORA BISOGNA CAMBIARE ROTTA”

Il fatto che ProsiebenSat, la tv con cui sono presenti in Germania, sia in perdita, è dovuto al contributo di 40 milioni del 2022 per la quota. Invece, quest’anno perde 134 milioni. «Azzerando praticamente il contributo. E mandando a casa 500 persone», ammette Pier Silvio Berlusconi, secondo cui ora è importante cambiare rotta e tornare a investire sulla tv. Secondo il “timoniere” di Mediaset, la ProsiebenSat «deve tornare al core business». Ad esempio, suggerisce di «separare le attività di “dating” e di “e-commerce”, valorizzandole». Pier Silvio Berlusconi esclude un’Opa su business poco noti e che c’entrano poco con il loro ambito di attività.



Il progetto di Media For Europe (MFE) per la realizzazione di un grande broadcaster europeo, precisa, «non significa fare una tv italiana in Germania con prodotti congelati tipo quelli delle piattaforme, senz’anima», perché «ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico». Quando gli viene chiesto il motivo per il quale si uniscono tre tv in cui ognuno fa una cosa diversa, Pier Silvio Berlusconi chiarisce che così si crea nuovo sviluppo. «Le nuove dimensioni porterebbero aumenti di ricavi e sinergie. Il progetto ha al centro anche la tecnologia: una piattaforma comune di distribuzione di contenuti e di raccolta pubblicitaria capace di resistere e fronteggiare i colossi d’oltreoceano».

“POLITICA? IO FACCIO L’EDITORE E HO UN PROGETTO”

Pier Silvio Berlusconi conferma che la Germania stia attraversando «un momento economico difficile», ma è anche fiducioso riguardo la ripresa. «E noi dobbiamo essere pronti. Se poi l’Europa ci desse una mano». Un riferimento non casuale per Berlusconi, che al Corriere della Sera cita over the top come Google e Amazon che «pagano aliquote fiscali intorno al 5%. Noi siamo al 27%». Inoltre, rimarca il fatto che «loro sfruttano agevolazioni e impiegano pochissime persone in Europa, drenando risorse pubblicitarie. La quota di mercato pubblicitario degli OTT è cresciuta in maniera esponenziale, creando serie difficoltà agli editori nazionali». D’altra parte, è confortato dal fatto che il mercato pubblicitario televisivo abbia resistito meglio.

Per quanto riguarda alcune scelte di palinsesto, Pier Silvio Berlusconi le difende: «La linea editoriale che stiamo seguendo ha un obiettivo a medio e lungo termine. Al di là degli ascolti, che comunque nel complesso sono positivi, vogliamo offrire al pubblico un prodotto più moderno, familiare e a 360 gradi, che parli a tutta la popolazione. E me lo lasci dire, ci stiamo riuscendo». Infine, ribadisce che non ci sarà una nuova discesa in campo da parte di un Berlusconi. «La politica è una cosa seria, non ci si può improvvisare. Certo, da cittadino e da imprenditore penso che il ruolo di Forza Italia nel portare avanti il pensiero di mio padre, liberale e moderato, sia fondamentale come parte di questo governo e per il futuro del nostro paese. Ma io faccio l’editore e ora ho un progetto europeo da portare avanti».