Può sembrare beffardo, ma in realtà è un atto dovuto che Piera Maggio rivendica con forza. Ci riferiamo alla tessera sanitaria della figlia Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo il 1° gennaio 2004. Aveva meno di 4 anni e nessuno da allora l’ha più ritrovata. La madre non ha mai smesso di cercarla, non si è mai arresa in tutti questi anni, anzi resta convinta che la figlia sia ancora viva. Proprio per questo la ricezione della tessera sanitaria, una semplice prassi della burocrazia italiana, assume per la donna un significato particolare.
Ne ha parlato la stessa Piera Maggio in un post su Facebook: «Da una parte tanta amarezza, dall’altra lo Stato italiano ci fa sentire la presenza di nostra figlia… perlomeno con il codice fiscale che era in scadenza». La mamma di Denise Pipitone ha poi concluso il suo post con un’affermazione dura: «Denise c’è, fino a prova contraria». Non sono mancate novità sulla scomparsa negli ultimi anni. Infatti, lo scorso 22 dicembre l‘ex pm Maria Angioni, che aveva indagato sul caso, è stata condannata ad un anno di carcere, pena sospesa, per false informazioni a pubblico ministero.
L’ENNESIMO APPELLO DELLA MAMMA DI DENISE PIPITONE
Commuove, e non poco, il post di Piera Maggio sulla tessera sanitaria della figlia Denise Pipitone. Anche se è scomparsa da 18 anni, per lo Stato italiano ed evidentemente per l’Agenzia delle Entrate, l’ormai giovane donna è ancora viva. Ma non è l’unico messaggio che scuote. Ce n’è uno pubblicato in vista del Capodanno 2023. «Quest’anno è stato un mix tra bene novità e alcune amarezze. Noi siamo ciò che rappresentiamo aldilà delle parole che tanto risultano inutili se non seguite da fatti concreti. Spero ad un nuovo anno 2023 pieno di tanti propositi positivi e proficui, spero in una risoluzione del nostro caso, spero di poter riabbracciare mia figlia. Spero in un mondo migliore con meno cattiveria», ha scritto la mamma di Denise Pipitone il 31 dicembre. «Spero ad un’attenta riflessione e un sincero pentimento di coloro che il male ce l’hanno dentro e lo riversano verso gli altri. Spero, perché la speranza è qualcosa che nessuno potrà mai togliermi e allora spero finché respiro», ha concluso Piera Maggio.