Piercamillo Davigo è intervenuto a “Dimartedì” su La7 nella serata di ieri, martedì 19 maggio 2020, in risposta a una domanda circa lo scudo penale per i medici impegnati nell’emergenza Coronavirus, che da alcuni mesi a questa parte sta stravolgendo la quotidianità all’interno delle strutture ospedaliere. Il magistrato, presidente della seconda sezione penale presso la Corte Suprema di Cassazione e membro togato del Consiglio superiore della magistratura, a tal proposito, ha dichiarato: “L’Italia è inserita in un contesto internazionale che presenta convenzioni che non possono essere violate. La convenzione europea per i diritti dell’uomo dice che la vita delle persone è protetta dalla legge. Se io faccio morire qualcuno, non posso essere esonerato da responsabilità. La Costituzione della Repubblica, inoltre, dice che il pubblico funzionario deve risponderne sempre”. Il rischio, però, con queste norme, non è quello di giungere a un vero e proprio immobilismo? Secondo Davigo no, ma bisogna valutare gli scenari nel modo più adeguato: d’altro canto, nessuno avrebbe potuto prevedere lo scoppio di una simile emergenza sanitaria. “La situazione è complessa per via della pandemia di Covid-19, ma occorre ponderare ogni singolo caso. L’emergenza rende più grave il reato? Dipende dal contesto: chiaro che se vado a rubare dopo un terremoto…”. Clicca qui per vedere il video dell’intervento di Piercamillo Davigo.