Piercamillo Davigo senza filtri sul caso Amara. Intervistato da Di Martedì, l’ex consigliere del Consiglio superiore della magistratura è tornato sulla vicenda della divulgazione dei verbali delle deposizioni dell’avvocato Piero Amara ed ha tenuto subito a precisare: «Ho fatto di tutto per mantenere segreti questi verbali, è assolutamente folle pensare che possa c’entrare con la loro divulgazione».



«Io non ho divulgato un bel niente», ha rimarcato Piercamillo Davigo ospite di Giovanni Floris: «Sono rimasto basito per i fatti che sono accaduti. Se è stata la mia segretaria a divulgarli, non me ne capacito: mi sembrava di assoluta affidabilità ed era una funzionaria del Consiglio superiore della magistratura ed ha sempre avuto da tutti parole di elogio».



PIERCAMILLO DAVIGO SUL CASO AMARA

Piercamillo Davigo ha poi smentito la ricostruzione di Nicola Morra sul caso Amara, negando nella maniera più assoluta di avergli fatto vedere i verbali: «Lui ricorda male e dice delle cose fantasiose». L’ex consigliere del Csm ha ribadito di non aver mai agito in quel modo ed ha minacciato chiunque lo affermi di finire in tribunale. Compreso Matteo Renzi: «Penso che lui avrà ulteriori notizie dal mio avvocato, ne ha già avute». Soffermandosi sulla delicata vicenda, Piercamillo Davigo ha spiegato: «Le cose vanno valutate alla luce della concreta realtà. La circolare del Consiglio superiore della magistratura è scritta per i casi ordinari, non per i casi eccezionali come questo. Il risultato è quello di farlo avere al Comitato di presidenza. Spedirlo per posta? Tutte le altre amministrazioni che trattano segreti, come Difesa, Esteri e Interni, usano particolari procedure come area riservata, materiale classificato. L’amministrazione della Giustizia non ha niente di tutto questo. Credo che inviare una roba di questo genere per posta sarebbe stata una follia».



PIERCAMILLO DAVIGO: “LA REGOLA É INFORMARE IL CONSIGLIO”

«Le regola è informare il consiglio, la modalità per ragioni importanti possono anche essere derogate», ha proseguito Piercamillo Davigo, che ha poi parlato dei verbali consegnati dal magistrato Paolo Storari: l’ex consigliere del Csm ha ribadito che lui voleva mettersi al riparo dai guai per l’ipotetica mancata iscrizione. Ma non solo: «Io non gli ho detto di tirare fuori o di nascondere qualcosa, ma di informare il comitato di presidenza, ovvero l’organo che poi decide il da farsi. Ma non era possibile attivare una pratica immediatamente perché nelle dichiarazioni erano indicati come appartenenti a questa associazione segreta anche due componenti del Consiglio».