Tra Renzi e i malfunzionamenti della giustizia italiana, Piercamillo Davigo ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Di Martedì. L’ex magistrato ha esordito parlando del nostro sistema giudiziario, a suo avviso incapace di assolvere i propri compiti: «La giustizia italiana non funziona. Io inciderei sul numero di processi, facciamo un numero di processi che non ha equivalenti al mondo. Ogni tanto depenalizzano, ma tra una depenalizzazione e l’altra il numero di nuovi reati introdotti supera il numero di reati depenalizzati. Il problema è che siamo arrivati quasi al fondo del barile sulle depenalizzazione dei reati che fanno statistica»
Piercamillo Davigo ha poi messo in risalto un aspetto della nostra giustizia, che va controcorrente rispetto ai sistemi degli altri Paesi: «Se quando si depenalizza si mettono sanzioni serie è un discorso, sennò è semplicemente consentito fare quella cosa. Ad esempio la guida in stato di ebbrezza è reato e bisogna fare processo. Se depenalizzano però bisogna mettere una sanzione pecuniaria, ma in Italia non le paga quasi nessuno e se qualcuno non paga non succede niente».
Piercamillo Davigo si è poi soffermato sulla sua popolarità, mettendo in rilievo un dettaglio: «Non ho una particolare ansia di venire in televisione, ma il problema è che io ho visto da vicino cose orribili che in qualsiasi Paese cancellerebbero queste persone dalla vita pubblica ma qui non succede niente». Infine, l’ex magistrato è tornato sullo scontro a distanza con Matteo Renzi sul caso Open: «Non mi ha querelato, ha dato mandato ai suoi avvocati di citarmi, quindi sarebbe una causa civile. Al momento non mi ha citato. Che cosa rispondo? Posso citare Renzi quando parlò dell’Anm: “Brr, che paura”».