“L’ascensore, quando si apriva al terzo piano del Palazzo di Giustizia di Rimini, faceva uno strano cigolio. Pierdante non ha ancora capito adesso se quel rumore se l’è inventato in un sogno o se fosse vero”. Sarebbe questo l’incipit di Colpevole di amnesia, il romanzo di Pierdante Piccioni scritto a quattro mani con Pierangelo Sapegno e pubblicato da Mondadori il 12 maggio scorso. Nel libro, la storia vera di Piccioni viene arricchita di una nota crime che contribuisce inoltre a rendere il protagonista ancor più “indipendente” rispetto al suo autore. Il personaggio in questione, infatti, ha una caratterizzazione unica, che si rifà soltanto in parte alla personalità di Pierdante, ma che man mano che la narrazione va avanti diventa sempre più autonomo. Stando a quanto riportato dall’agenzia Ansa, la scrittura e la trama convincono e si rendono in grado di catturare l’attenzione del lettore, riuscendo nel contempo ad avvincerlo con uno stile che riesce sapientemente a confondere. (agg. di Rossella Pastore)



PIERDANTE PICCIONI: “OGGI VIVO DEI RICORDI DEGLI ALTRI”

Si chiama Pierdante Piccioni, il vero protagonista dell’episodio di amnesia che ha ispirato la serie Doc – Nelle tue mani in onda questa sera su Rai1. Nella fiction, Pierdante ha un nome diverso – Andrea Fanti – ed è interpretato da Luca Argentero, ma – in compenso – la trama si rifà a grandi linee a quella che è la sua storia personale. Ad oggi, Piccioni non ha ancora colmato quel vuoto, quella voragine nella memoria che gli ha aperto l’incidente d’auto: “I 12 anni non li ho mai recuperati, sono costretto a vivere dei ricordi degli altri, di quello che mi hanno raccontato”, si legge nelle dichiarazioni riportate dall’Ansa il 23 ottobre. “Ho imparato ad ascoltare, per questo ho seguito un master in pazientologia. Dico sempre quello che penso. Tantissime persone hanno detto una cosa: ‘La serie è stata per molti terapeutica’. Questa cosa per un medico è fantastica”. (agg. di Rossella Pastore)

PIERDANTE PICCIONI, DA MEDICO A PAZIENTE

Pierdante Picconi, il vero medico che ha ispirato con la sua storia la fiction di casa Rai, Doc, è stato intervistato quest’oggi da Oggi è un altro giorno. Piccioni ha perso la memoria per 12 anni: “Non ho capito come sia potuto succedere – racconta – l’ho chiesto ai medici che mi seguono e non ci abbiamo capito molto sulla memoria a lungo termine, un po’ come il covid, perchè 12 anni e non 11 e non 6 mesi? Devo dire che non sono un caso isolato, tante altre persone subiscono traumi come il mio, casi che vanno studiati e trattati singolarmente. Sono cambiato dopo il risveglio? Continuano a dirmi che se avessero saputo che sarei venuto fuori così mi avrebbero dato una botta in testa molto prima”. E ancora: “Mi chiamano doc anche per prendermi un po’ in giro, una delle ultime cose che mi ricordo e di aver fatto un corse da sommelier e quindi c’era questo collegamento fra doc e doc inteso come ‘di origine controllata’. Il mio soprannome a Lodi era invece ‘il principe bastardo’”. Pierdante Piccioni ha aggiunto: “Mi dicono che sono diventato un po’ più empatico e mi dicono che ‘quello vero’ non si sarebbe mai comportato così”. Il medico ha concluso: “Il diventare paziente è stata la chiave di svolta della mia vita, quel 31 maggio del 2013 ho iniziato un ‘master in pazientologia’ che sto tutt’ora frequentando, non si riesce a capire quanto venga prima il paziente e poi il medico. A Lodi com’è la situazione covid? Ci stiamo attrezzando, la stiamo cambiando, ho smesso di lavorare un’ora fa, ho finito di trattare i pazienti covid, e ora mi occupo di trovare un percorso per i pazienti covid che hanno superato la fase più acuta”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

PIERDANTE PICCIONI, STORIA VERA DI DOC: “IL 31 MAGGIO 2013 MI HA CAMBIATO LA VITA…”

Pierdante Piccioni è il medico che, con la propria storia ha ispirato la fiction, campione d’ascolti di Raiuno, Doc Nelle tue mani in onda ogni giovedì in prima serata su Rai1 con Luca Argentero nei panni del protagonista. Ospite della puntata di Oggi è un altro giorno del 29 ottobre, il medico che, in seguito all’incidente ha dovuto ricostruire dodici anni della sua vita di cui non ricordava più niente, si è raccontato anche ai microfoni di Francesca Fialdini nella puntata del programma della domenica pomeriggio di Raiuno “Da noi a ruota libera” trasmessa il 18 ottobre. Oltre ad essere il vero protagonista della storia, Pierdante Piccioni ha anche recitato nella fiction. L’incidente che ha cambiato la vita del dottore avvenne la notte del 31 maggio del 2013. “Era un venerdì, ma quando mi svegliai dal coma per me era giovedì 25 ottobre del 2001 e nella mia mente c’è il ricordo di aver accompagnato mio figlio Tommaso che quel giorno compiva otto anni. Quello era l’ultimo flash”, ha raccontato Piccioni a Francesca Fialdini.

PIERDANTE PICCIONI: “HO CAPITO COSA PROVANO I PAZIENTI”

Pierdante Piccioni, ai microfoni del programma “Da noi a ruota libera”, ha raccontato i momenti vissuti dopo l’incidente. “Ho capito che ero diventato un paziente e questo è un dramma per un medico, figuriamoci per un primario e quindi capisco cosa vuol dire aggrapparsi agli sguardi, alle sfumature e ai silenzi perchè è questo quello che il paziente fa”, ha raccontato a Francesca Fialdini. Ad aiutarlo nel momento più difficile è stata la moglie Francesca che, con l’ironia, è riuscito a dargli la forza per reagire. Il dottore ha anche raccontato come, inizialmente, ha avuto uno choc vedere i figli che ricordava bambini e che invece erano uomini. Un rapporto che oggi è riuscito a recuperare.