Pierfrancesco Favino è sempre stato legato ai suoi genitori e tutt’oggi è grato nei confronti di un padre ed una madre che lo hanno aiutato ad essere se stesso e a trovare la sua strada. Anche se nel corso degli anni non sono mancati gli screzi e gli scontri, come raccontato dallo stesso attore, che spiegò di aver avuto alcune divergenze col padre quando gli comunicò la scelta di fare l’attore. Ma in una intervista a Verissimo ha speso parole al miele per mamma e papà, soffermandosi sui valori che stati capaci di trasmettergli.
“Sono cresciuto in una casa dove la porta era sempre aperta per chi aveva bisogno. Non eravamo benestanti, ma è capitato spesso che prendessimo le nostre cose e dormissimo tutti insieme per fare posto a chi veniva accolto in casa nostra, perché si trovava in difficoltà”, uno dei tanti ricordi educativi di Pierfrancesco Favino. I suoi genitori evidentemente erano molto attenti al sociale, pur non avendo grossissime disponibilità economiche.
Pierfrancesco Favino e l’insegnamento più grande dei suoi genitori
Quando il padre di Pierfrancesco venne a mancare, si trovava sul set per girare il film El Alamein. A chiamarlo telefonicamente fu la sorella che si limitò a dire “papà non c’è più”. Così Favino sprofondò nella sconforto: il suo punto di riferimento non c’è più e il mondo gli crollò addosso. Malgrado la sofferenza, Pierfrancesco decise di continuare a lavorare. “Quando torno a casa, al posto di papà, c’era una pietra col suo nome”, il ricordo commosso dell’attore.
Successivamente, in un’altra intervista rilasciata per Vanity, si è soffermato sul metro di paragone coi propri genitori, nel momento in cui lo si diventa a propria volta. “Non sarò mai come mio padre, non sarò mai come mia madre. Non sarò mai come i miei genitori”. Lo abbiamo detto tutti: per salvarci, per affrancarci, per illuderci di “diventare noi veramente noi”, come cantava Battisti”.