Dopo anni di attesa, Pierfrancesco Favino è stato ospite di Mara Venier a Domenica In. Dopo aver ripercorso i suoi principali successi, Favino ha ammesso di non essersi mai aspettato tutto ciò che ha ottenuto nell’ultimo periodo: “Da piccolo mi portarono a teatro e decisi che volevo fare l’attore”, ha svelato. Lui rimase rapito da quel mondo anche se il padre non fu inizialmente molto d’accordo. “Mio papà mi è stato molto utile: è stato benzina per il mio orgoglio e la mia tenacia ed anche un po’ preoccupato di un mondo un po’ pericolosa da affrontare, ma mi ha dato molta forza”, ha aggiunto. La stessa importanza però l’ha avuta anche la sua mamma. Il padre conservava tutti i ritagli dei giornali che lo riguardavano e lo seguiva in accademia.
Spazio poi a una carrellata delle immagini tratte da Gino Bartali del 2006, passando per Hammamet, Il Traditore. Pierfrancesco ha spiegato come si prepara: “Quando hai a che fare con personaggi veri hai a disposizione tanto materiale, inizi a farti delle domande, delle ipotesi. Quando vedi un essere umano c’è sempre qualcosa che sfugge”. Spazio poi alla sua esperienza sanremese nel 2018. “Mi sono divertito da morire!”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Pierfrancesco Favino a Domenica In
C’è anche l’intervista a Pierfrancesco Favino ne Il Meglio di Domenica In. La Rai ripropone l’interessante chiacchierata dell’attore con la padrona di casa, Mara Venier. Il cinquantunenne romano, attualmente, è impegnato con le riprese del nuovo film Colibrì, una pellicola diretta da Francesca Archibugi e prodotta da Fandango e Rai Cinema. Il progetto si ispira all’omonimo romanzo curato Sandro Veronesi, con il protagonista Marco Carrera che si racconta tra episodi di resilienza e fortuna. Nel film la parte principale spetta proprio a Pierfrancesco Favino mentre, tra gli altri attori nel cast spiccano Nanni Moretti, nei panni dello psicanalista Daniele Carradori, e Kasia Smutniak, nelle vesti di sua moglie Marina Molitor.
Pierfrancesco Favino e gli inizi: “ci ho messo un sacco a fare questo mestiere”
Quando Pierfrancesco Favino parla di cinema e recitazione gli si illuminano gli occhi. Il suo sguardo esprime una passione senza eguali, che a bocce ferme si è rivelata l’arma vincente per sfondare. Il cinquantunenne romano, infatti, non ha mai fatto mistero sulle difficoltà incontrate ad inizio carriera. “E’ stato necessario molto tempo per riuscire a fare questo mestiere con continuità”, ha raccontato. Favino spiega di aver fatto tanti altri lavori per pagarsi l’affitto e per mettere del buon cibo in tavola. “Credo di dover imparare ancora tanto dal mio mestiere, ma non è detto che sia in grado di farlo e non voglio che sia un passaggio obbligato. Sono un perfezionista, Paolo Virzì dice che sfioro la malattia“, ha poi raccontato Favino in una recente intervista.