Dopo aver incollato migliaia di spettatori al cinema con Hammamet dove ha sfoderato un’altra delle sue incredibili interpretazioni, Pierfrancesco Favino è pronto a tornare al Festival di Sanremo per la 70esima edizione 2020. Aveva già dato ampia dimostrazione di essere un attore eccellente, ma nel ruolo di co-conduttore insieme al dittatore artistico, come amava definirlo lui, Claudio Baglioni aveva spiazzato tutti con una ironia sorprendente. Poliedrico, dall’umorismo intelligente e attento, intonato e capace di sorridere e far divertire, Pierfrancesco Favino è senza dubbio uno dei personaggi di punta della tv e del cinema italiano degli ultimi anni. Nell’ultima videointervista di Spettacolomania, appare sorridente e simpatico e ci racconta cosa ha significato per lui girare Gli anni più belli di Gabriele Muccino, dove interpreta Giulio, uno dei protagonisti. Il film racconta della storia di quattro amici che nell’arco di quarant’anni si perdono e si ritrovano, come accade esattamente nella vita di tutti noi.  Appare particolarmente emozionato a ricordare la sua parte nelle riprese. Ha sottolineato di sentirsi molto vicino al ruolo che ha interpretato, raccontando di essersi ritrovato più volte a riflettere sugli amici che ha perso, ritrovato, o lasciato nel corso della sua vita. In fondo, questa è una dinamica che riguarda un po’ tutte le persone. Pierfrancesco ha specificato di sentirsi molto vicino al ruolo di Giulio come persona più che come attore.

NEI PANNI DI GIULIO NEL NUOVO FILM DI MUCCINO

In fondo la vita cambia tutto e tutti. Non può che essere così, dunque, soprattutto per un uomo che ha deciso di fare l’attore nella vita sacrificando spesso amicizie e affetti per mancanza di tempo. Talvolta, lo scorrere dei giorni, dei mesi e degli anni ci sfugge di mano e dentro questo spazio temporale succedono tante cose. Uno spazio temporale di quarant’anni è cristallizzato ne Gli anni più belli. Nel film ritroveremo, dunque, uno spaccato della società moderna riproposto in chiave cinematografica. Favino salirà sul palco dell’Ariston insieme a Fiorello, Gabriele Muccino, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti e Emma Marrone, per promuovere l’uscita prossima nelle sale. Di Pierfrancesco Favino restano sono ancora impresse le scene dell’ultimo mash-up su quello stesso palcoscenico, i passaggi di quel monologo che aveva emozionato l’Italia intera. Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica e fondatore della Actor’s center di Roma Pierfrancesco ha curato moltissimo i suoi studi artistici. Inoltre, il cinquantenne romano, che ha all’attivo quasi un centinaio di film e moltissime altre produzioni teatrali e televisive, vanta a curriculum la vittoria di due David di Donatello per miglior attore non protagonista, del 2006 e 2012.



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