Pierfrancesco Villaggio è il secondo figlio di Paolo Villaggio nato dal matrimonio con Maura Albites. Un rapporto molto controverso quello vissuto da Pierfrancesco con il padre che, durante alcune interviste rilasciate alla stampa, ha descritto come invadente ed egocentrico. Pierfrancesco è balzato agli oneri della cronaca quando ha deciso di raccontare in un libro la sua dipendenza dalla droga, in particolare dall’eroina che l’ha portato anche ad essere arrestato. Nel libro “Non mi sono fatto mancare niente” ha raccontato gli anni della sua vita segnati dalla tossicodipendenza. “Il libro è incentrato sugli anni della mia tossicodipendenza. Ho creduto a lungo che non interessassero a nessuno ma mia moglie mi ha convinto a proporre i miei racconti ad un editore” – ha rivelato il figlio di Paolo Villaggio dalle pagine di Vanity Fair precisando – “la Mondadori ha creduto nel progetto ma sono consapevole che se non mi chiamassi Villaggio l’interesse non sarebbe lo stesso”.



Tra i vari problemi che Pierfrancesco racconta nel libro c’è anche il rapporto con il padre Paolo Villaggio: “relazionarsi con lui è molto difficile. È una persona molto invadente ed egocentrica, come quasi tutti quelli che fanno il suo mestiere. La prima volta che sono riuscito a parlargli liberamente risale all’incirca a dieci anni fa, prima di allora non avevamo mai avuto una relazione padre-figlio canonica”.



Pierfrancesco Villaggio dalla droga a San Patrignano

Pierfrancesco Villaggio, il figlio di Paolo Villaggio, è stato dipendente dalla droga per tantissimi anni. Giovanissimo ha cominciato a drogarsi come ha raccontato:” a 17 anni ho iniziato a ricorrere all’eroina. Soffrivo una situazione di disagio, mi sentivo un pesce fuor d’acqua, ero timido. Un mio amico mi ha detto se volevo provare quella polvere, lui era già tossico e io l’ho provata senza pensarci. Era il 1979″. Una dipendenza che ha spinto i genitori ha portarlo a San Patrignano per ripulirsi. Sono stati anni difficili per Pierfrancesco che parlando proprio di San Patrignano ha rivelato: “volete sapere se ci sono state violenze, ingiustizie, bugie, dolore? Sì, molte. Ma non solo”.



Non solo, il figlio di Paolo Villaggio ha sottolineato: ” San Patrignano era un mondo a parte: con gente piena di problemi, grossi problemi. E un uomo che quella gente voleva solo salvarla. A qualunque costo”. Poi su Vincenzo Muccioli ha rivelato a ilnapolista.it: “tirava certi schiaffoni. Ma aveva anche un carisma, una sensibilità, un’empatia incredibili: gli passavi accanto, e lui aveva già capito cosa ti girava nella testa. Quando sono entrato c’erano 180 ospiti, 3 anni dopo eravamo 600: gestiva tutto da solo. Ha commesso tanti errori, spesso ha esagerato: ma aveva ragione”.