Una delle quattro persone attenzionate nell’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli, ma non indagate, sarebbe al centro dei più recenti sforzi investigativi tra rilievi e simulazioni della Squadra mobile di Rimini a caccia di nuovi elementi che portino al killer della 78enne. Si tratterebbe di Louis Dassilva, vicino di casa della vittima nel condominio di via del Ciclamino in cui è stata uccisa e amante della nuora, Manuela Bianchi, anche lei finita nel cono dei sospetti insieme al fratello Loris Bianchi per dei presunti attriti familiari relativi alla scoperta della sua relazione extraconiugale. L’attività degli inquirenti, secondo quanto riportato da News Rimini, si starebbe concentrando proprio sul primo, 33enne originario del Senegal, alla luce di alcune contraddizioni nella versione sui suoi movimenti del 3 ottobre scorso, giorno del delitto, e di alcune crepe nel suo alibi.



Dassilva, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato ripreso quella sera, intorno alle 19:30, dalla telecamera di una farmacia mentre camminava a passo spedito e non claudicante come invece, nei giorni seguenti, si sarebbe sempre mostrato davanti ai giornalisti a suo dire per un incidente in moto del 2 ottobre precedente. Un elemento, questo, che farebbe vacillare in alcuni punti il racconto del senegalese. Nelle ultime ore un’altra novità: gli investigatori starebbero vagliando un altro filmato che, la notte dell’omicidio, avrebbe registrato intorno alle 22:20 una figura maschile di spalle dirigersi verso dei cassonetti dell’immondizia nei pressi del condominio. Pierina Paganelli sarebbe stata uccisa intorno alle 22:15 e, per gli inquirenti, il soggetto immortalato nel video potrebbe essere l’assassino. L’ipotesi è che in quel momento il killer si stesse disfando dell’arma del delitto o di indumenti sporchi di sangue. A irrobustire questa possibilità sarebbe un dettaglio: la persona in questione, ancora non identificata, porterebbe con sé un sacchetto.



Pierina Paganelli: simulazioni degli inquirenti, anche un figurante di colore per ricostruire i movimenti di quella notte

Secondo quanto si è appreso nelle ultime ore da Quarto Grado e da News Rimini, la polizia avrebbe condotto alcune simulazioni nelle aree di interesse investigativo intorno al condominio di via del Ciclamino dove Pierina Paganelli è stata brutalmente uccisa, la sera del 3 ottobre scorso, con 29 coltellate. La scarsa qualità delle immagini contenute nel video in cui si vedrebbe un soggetto maschile dirigersi verso i bidoni della spazzatura con un sacchetto in mano, in un orario potenzialmente incriminante, avrebbe spinto chi indaga a realizzare delle “prove” sulla scena per cercare di definire ulteriormente il quadro degli eventi di quella notte e capire, una volta per tutte, se davvero la persona immortalata nel filmato è il killer della 78enne.



Più volte gli investigatori sarebbero tornati in via del Ciclamino per ripercorrere l’ipotetico tragitto compiuto dall’assassino nel caso in cui si fosse disfatto dell’arma subito dopo l’omicidio per poi tornare dentro il palazzo dove viveva la vittima. Ancora una volta, l’epicentro del giallo resta quello stabile e sembra che le indagini non si spostino dall’asse che punterebbe su un killer noto alla vittima e, addirittura, residente in quella stessa zona o persino nello stesso complesso. Per ricalcare fisionomia e andatura della persona che si vede nel video acquisito di recente, gli investigatori avrebbero ingaggiato due figuranti, due giovani di cui uno di colore proprio come Louis Dassilva. Secondo quanto riporta News Rimini, inoltre, chi indaga avrebbe in mano un altro particolare non secondario per scoprire l’identità del killer: dai primi esiti dell’autopsia sul corpo della 78enne sarebbe emerso che chi l’ha uccisa sarebbe una persona di altezza non inferiore al metro e ottanta.