A 6 mesi dai tragici fatti di via del Ciclamino a Rimini, l’ipotesi che l’esecutore materiale dell’omicidio di Pierina Paganelli sia un “quinto uomo” mai finito nel cono dell’attenzione investigativa si fa sempre più robusta. Ad oggi, infatti, nessuno dei soggetti ritenuti di interesse è mai stato iscritto nel registro degli indagati e la sensazione, almeno apparente, è che si brancoli nel buio di un giallo di difficile, se non impossibile, soluzione.
Su Manuela Bianchi, nuora della vittima, il fratello Loris, il vicino di casa Louis Dassilva e la moglie di quest’ultimo, Valeria Bartolucci, si è concentrata gran parte della narrazione della storia di Pierina Paganelli, uccisa con 29 coltellate la notte del 3 ottobre 2023 da una mano finora ignota. Secondo Dassilva, qualcuno punterebbe ad incastrarlo costringendolo in una trappola per addossargli colpe non sue. Il giovane, 33enne di ogirine senegalese e presunto amante di Manuela Bianchi, sostiene di essere il capro espiatorio in una vicenda alla quale si è sempre detto totalmente estraneo: “Qualcuno sta per tirarmi nel mezzo, o sta pianificando di farlo, per mettermi in trappola. Se tra queste persone c’è Manuela (Bianchi, ndr)? Potrebbe. Io sono estraneo ai fatti e ho fiducia totalmente nella giustizia. Quella sera non sono uscito (…). Quello ripreso dalle telecamere non ero io. Sospetti su Manuela Bianchi e Loris? Io mi sono fatto un’idea, ma mi fermo lì. Adesso non parlo più con lei, voglio stare con mia moglie che è il mio amore di sempre e per il futuro. Quello che ho visto fino ad ora è che qualcuno sospetta che io sia il responsabile perché sono senegalese. Non voglio vittimizzarmi, però sappiamo la storia del mondo come è stata fino adesso“.
Pierina Paganelli, il giallo di via del Ciclamino ancora senza soluzione
Il giallo di via del Ciclamino si è presentato sin da subito come un intricato puzzle nel quale sembrano mancare tasselli fondamentali per arrivare a una soluzione. La morte della 78enne Pierina Paganelli è avvenuta il 3 ottobre 2023, nel contesto di un omicidio commesso con decine di coltellate sferrate con ferocia da un assassino mai identificato. La scena del crimine è l’area sotterranea dei garage del palazzo in cui la vittima viveva, epicentro del giallo sottoposto a numerosi sopralluoghi da parte degli investigatori. La vittima fu trovata a terra in una posizione che parrebbe simulare un tentativo di violenza sessuale, un possibile depistaggio del killer per sviare le indagini su una strada lontana dal reale movente.
Nell’alveo dell’inchiesta è finito anche un episodio sospetto che ha coinvolto il figlio dell’anziana, Giuliano Saponi, marito di Manuela Bianchi che il 7 maggio precedente fu vittima di un incidente dai contorni mai chiariti avvenuto mentre si recava al lavoro in bicicletta. L’uomo finì in coma per mesi e tornò a casa soltanto nelle settimane successive al delitto. Tra le ipotesi al vaglio, finora senza riscontro, quella di un unico soggetto in azione. Pierina Paganelli e suo figlio sono stati colpiti dalla stessa persona? Si tratta di un interrogativo senza risposta che contribuisce a rendere ancora più nebulosa la vicenda che riguarda il delitto della donna. Manuela Bianchi e i vicini di casa Louis e Valeria, così come il fratello Loris Bianchi, hanno sempre respinto ogni sospetto dichiarandosi estranei alla morte di Pierina Paganelli. E 6 mesi dopo la morte, l’ombra di un quinto uomo “insospettabile” mai individuato insiste con forza tra le pieghe del mistero.