Pierina Paganelli, il vicino di casa: “Nel video delle telecamere…”

Nelle telecamere della farmacia di Via del Ciclamino era Louis o il vicino di casa? Dassilva ha spiegato di non essere uscito di casa la sera in cui Pierina Paganelli è stata uccisa. Il vicino di casa, agli inquirenti, ha dichiarato: “Sono andato al bar verso le 20-20.30 perché so che è l’orario di apertura. Mia moglie è arrivata dopo di me intorno alle 20.30-21. Quella sera ha bevuto una birra ed è tornata a casa prima di me. La sera del 3 ottobre, come faccio di solito, dopo aver consumato e fatto due chiacchiere, sono andato a casa. Non ricordo bene ma penso di essere andato a casa verso le 22.20-22.30. Per andare al bar normalmente dal civico dove abito mi dirigo verso il tunnel a sinistra della farmacia. Lo attraverso e giro a sinistra. Di solito per tornare a casa percorro quel tragitto ma la sera del 3 ottobre non so quale tragitto io possa aver fatto”.



Parlando delle immagini delle telecamere, su cui ruota il caso di Pierina Paganelli, ancora, il vicino di casa ha spiegato: “Non vedo nessun elemento in cui io possa riconoscermi senza ombra di dubbio. Nel video del 30 settembre ci sono degli elementi che mi possono far pensare che sia io quella persona, mentre nel video dell’8 ottobre credo di non essere io perché non trovo corrispondenze fisiche“.



Louis Dassilva, la criminologa del pool difensivo: “Il vicino si riconosce nella maglia”

Andando sui misteri dell’omicidio Pierina Paganelli, Roberta Catania, del pool difensivo di Louis Dassilva, spiega: “Il vicino di casa, quando vede quel video, fa riferimento proprio alla maglietta ma gli viene detto di concentrarsi su altri dettagli. E senza ombra di dubbio, lui non può dire che è lui, nessuno di noi può farlo, però fa espressamente riferimento alla maglietta che coincide. Già questi due elementi messi insieme ci fanno capire che lui si riconosce nella maglietta”.

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