Potrebbe non aver agito da solo Louis Dassilva nell’omicidio della povera Pierina Paganelli. E’ questo quanto sostengono gli avvocati della famiglia del 34enne senegalese, leggasi Monica e Marco Lunedei, convinti che l’uomo potrebbe essere stato aiutato durante l’uccisione della 79enne trovata senza vita vicino ai garage del comprensorio di via del Ciclamino in Rimini il 3 ottobre dell’anno scorso.



Come riferisce il Corriere della Sera attraverso la sua edizione online, i due legali non escludono un complice in questo atroce delitto su cui gli inquirenti stanno indagando da più di anno, per ricostruire con esattezza quanto accaduto. Si tratta di un vero e proprio colpo di scena che potrebbe rimescolare le carte in tavola e che arriva a pochi giorni dall’atteso incidente probatorio che dovrà stabilire con certezza se quell’uomo che viene inquadrato dalla Cam 3 della farmacia di via del Ciclamino alle ore 22:17 del 3 ottobre 2023 sia Dassilva o meno.



PIERINA PAGANELLI, DALL’INCIDENTE PROBATORIO AI NUOVI RISVOLTI

Il condomino Emanuela Neri dice di essere lui in quel video, di conseguenza la difesa ha chiesto e ottenuto l’esame irripetibile: si tratta di una delle prove cardine che reggono l’accusa, e nel caso in cui venisse dimostrato che colui che passa sotto l’occhio della telecamera non sia il 34enne senegalese, a quel punto verrebbe meno uno dei pilastri accusatori.

In ogni caso la notizia rilevante è quella d’apertura, il fatto che i legali di Dassilva siano convinti che il 34enne marito di Valeria Bartolucci abbia agito con un complice, molto probabilmente una persona che conosceva benissimo Pierina Paganelli. La donna era appena rientrata a casa dopo l’adunanza con i Testimoni di Geova: aveva quindi parcheggiato la sua Fiat Panda nel box, e una volta scesa dall’auto è stata sorpresa dal killer (o forse da più di uno visti gli ultimi risvolti).



PIERINA PAGANELLI, COSA NON TORNA SU SCENA DEL CRIMINE E RITROVAMENTO CADAVERE

La zona era totalmente buia durante l’assassinio, non si sa se per un guasto o per un voluto blackout, fatto sta che stando a quanto sostengono gli avvocati di Louis, nella borsa di Pierina Paganelli sono stati rinvenuti degli oggetti sporchi di sangue, il che significa che gli stessi sono molto probabilmente fuoriusciti durante l’accoltellamento poi qualcuno li ha rimessi al suo posto dopo l’omicidio, ed è quindi “assai improbabile”, che una sola persona abbia potuto fare tutto ciò al buio senza un aiuto, sottolineano.

Ci sarebbe qualcosa che non torna anche nelle tempistiche, tenendo conto che nessuno si è accorto del corpo di Pierina Paganelli dalle ore 22:10 del 3 ottobre 2023 alle ore 8:30 del 4 ottobre, quando sono stati chiamati i soccorsi. Gli avvocati di Dassilva a riguardo spiegano che bisognerebbe chiarire come mai siano trascorsi 11 minuti dal ritrovamento del cadavere fino all’effettiva chiamata al 118: “Ci si aspetterebbe un tempo di reazione più rapida”. Vedremo se emergeranno ulteriori risvolti nei prossimi giorni.