Valeria Bartolucci, vicina di casa di Pierina Paganelli, è stata interrogata in Caserma nella giornata di ieri. “Il sit è durato 4 ore. Non è stato stressante, non ho mai pianto. Non mi sono state fatte molte domande sulla relazione tra Manuela e Louis.”, ha affermato la donna, in diretta a Quarto Grado, smentendo alcune indiscrezioni precedentemente emerse.



Sul contenuto del colloquio non si è voluta sbilanciare. “Non posso rivelare le informazioni che mi sono state chieste durante la sit, ma non vertevano sugli aspetti della relazione. Io non sono ancora riuscita a capire chi volesse male a Pierina al punto da ucciderla. Non so se gli inquirenti abbiano capito qualcosa, a me non lo hanno detto. La frase di Pierina su Manuela? Non le ho mai detto che Pierina l’aveva definita una poco di buono”, ha proseguito. Dopo il colloquio, la moglie di Louis Dassilva si è recata a casa e ha consegnato alla Polizia scientifica le scarpe e i pantaloni che l’uomo aveva al momento dell’incidente in scooter, mentre quelli che indossava il giorno della morte di Pierina Paganelli erano già stati consegnati in precedenza. “Non sappiamo perché li abbiano chiesti. Noi siamo assolutamente a disposizione degli inquirenti. Non abbiamo nulla da nascondere. Li abbiamo consegnati spontaneamente”.



Pierina Paganelli, la vicina Valeria interrogata per 4 ore: la sua testimonianza

Nei giorni scorsi Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva e vicina di casa di Pierina Paganelli, aveva rilasciato un’altra intervista a Quarto Grado in cui parlava del rapporto tra il marito e Manuela Bianchi, la nuora della vittima. “Tra loro all’apparenza un’amicizia, una frequentazione da buoni vicini. Non sospettavo l’esistenza di una relazione. Anche per me è un’interrogativo il perché abbia dato 3.000 euro a Louis. Non vorrei che ci fosse un tentativo di coinvolgerlo in questo fatto, pur essendo lui totalmente estraneo. La somma, che io sappia, è stata restituita, penso in piccole tranche”.



E aveva ribadito: “Io in relazione all’omicidio di Pierina sono assolutamente estranea ai fatti, anche Louis. Un tradimento non rende un uomo capace di commettere un crimine. Io so che persona è e so che non avrebbe mai potuto commettere un atto così efferato. Neanche come aiutante di qualcuno. Non avrebbe avuto motivo, avrebbe avuto solo da perdere da un gesto del genere. Non ha commesso nulla perché all’orario dell’omicidio era in casa con me, stavamo guardando un film. Il movente passionale mi sento di escluderlo. La relazione non era amorosa, non c’era un coinvolgimento emotivo importante. Se c’è stata, c’è stata una scappatella. Louis sicuramente non era coinvolto, tanto che non c’è stato un seguito”.