Una finestra resta aperta sulla pista familiare per tentare di risolvere il giallo di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa con 29 coltellate il 3 ottobre scorso nel seminterrato di un condominio di via del Ciclamino, a Rimini, tra le 22:10 e le 22:15. L’identità dell’assassino, o degli assassini, è ancora un mistero e nelle settimane trascorse dal ritrovamento del cadavere si sono susseguiti molti interrogativi da risolvere. Su tutti, il tenore dei rapporti tra la vittima e i soggetti la cui posizione, sebbene non indagati, è precipitata immediatamente nel fulcro dell’inchiesta perché considerata di potenziale interesse investigativo: i fratelli Bianchi, Loris e Manuela (quest’ultima, nuora di Pierina Paganelli, avrebbe trovato il corpo la mattina del 4 ottobre), e il vicino di casa senegalese Louis Dassilva (presunto amante di Manuela Bianchi con un alibi che avrebbe mostrato diverse crepe).
Tra le righe della cronaca che riporta luci e ombre del caso Paganelli è spuntato un audio di Loris Bianchi al cognato, Giuliano Saponi, marito della sorella Manuela a cui avrebbe inviato un messaggio vocale il 27 settembre scorso – sei giorni prima dell’omicidio di Pierina Paganelli, mentre l’uomo si trovava ancora ricoverato a seguito di un incidente in cui rimase coinvolto il 7 maggio – per rimproverargli alcune condotte ritenute “fastidiose”. Si tratta di un elemento che sembra aggiungere una ulteriore sfumatura livida al presunto tessuto di tensioni familiari in cui non si esclude possa essere maturato il delitto.
L’audio di Loris Bianchi al figlio di Pierina Paganelli sei giorni prima dell’omicidio
Le parole di Loris Bianchi sono cristallizzate in un messaggio vocale che sarebbe stato inviato a Giuliano Saponi, marito della sorella Manuela Bianchi, sei giorni prima della morte di Pierina Paganelli. L’audio, proposto integralmente dalla trasmissione Pomeriggio Cinque, sembra rimandare a un pregresso clima di attriti non solo in famiglia, ma anche nella congregazione dei Testimoni di Geova che accomuna i fratelli Bianchi e i Paganelli-Saponi dal punto di vista della fede. E tra le piste battute dagli inquirenti nel giallo dell’omicidio dell’anziana, un posto sarebbe riservato proprio all’esplorazione dell’ipotesi di un movente non solo familiare o passionale, ma anche religioso.
“Giuliano – le parole di Loris al figlio di Pierina Paganelli –, so che sei prossimo a tornare a casa, il che significa che probabilmente hai ottenuto dei risultati. Io ti ho pensato spesso in questi giorni, ho pensato tanto al fatto che io non ho mai litigato con te, ho litigato con altre persone ma con te no, perché in passato non ti reputavo ostile. Però una cosa che m’ha dato sempre fastidio, e non solo a me, è purtroppo l’abitudine che avevi a sputare sentenze, giudizi, giudicare soprattutto i fratelli, a bollarli, sputare questo veleno. Addirittura uno avevi detto che era un ‘fratello inutile’ e questo qui mi è sempre rimasto impresso. Io speravo che questa tua abitudine malsana fosse finita, dimenticata, invece mi sono accorto che è un’abitudine che hai ancora. Purtroppo la Bibbia parla chiaro: chi giudica verrà giudicato. Invece vogliamo crescere e migliorare, e spero che questo voler migliorare sia, come mi hai detto tu giorni fa, un tuo reale obiettivo. Io spero che tu capisca bene questo messaggio, che non lo fraintenda (…). Spero che tu vorrai seguire i passi di Matteo come ho sempre cercato di fare io perché io, in questi ultimi mesi con questa brutta cosa che ti è successa, ho imparato a volerti bene. Non che prima non te ne volessi, perché eri sempre mio cognato (…). L’importante è che tu rifletta sugli errori che hai fatto in passato per non ricommetterli e non indurre le altre persone a scappare via (…). In ogni caso io ci sarò sempre, nel bene e nel male, sia che sia considerato peste bubbonica o una brava persona io ci saràò ugualmente, non porto rancore con nessuno. Spero che conterai e conterete su di me sempre. Buon ritorno a casa“.