Nel giallo di Pierina Paganelli, uccisa il 3 ottobre scorso in via del Ciclamino a Rimini, non c’è alcun “ammiratore segreto“. Lo sottolineano con forza i figli della 78enne, stanchi delle reiterate illazioni che vedrebbero come potenziale assassino un misterioso “quinto uomo” legato sentimentalmente alla vittima. A sostenere l’ipotesi sarebbero i consulenti della nuora Manuela Bianchi, convinti che la responsabilità del delitto sia da ricercare in un soggetto diverso dai quattro finora attenzionati e mai indagati (con lei il fratello, Loris Bianchi, e i vicini di casa Louis Dassilva e Valeria Bartolucci).
Chiara, Giacomo e Giuliano Saponi si sono detti “oltraggiati profondamente” nel ricordo della madre, offesi dalle continue insinuazioni su presunte ombre nella vita privata della donna. In particolare, il loro disappunto riguarda quanto ipotizzato su un’amicizia maschile che, in realtà, per i familiari non celerebbe nessun mistero. Lo ha precisato all’Ansa il legale dei figli, Monica Lunedei.
“Nessun mistero nella vita di Pierina”
La vita di Pierina Paganelli non ha alcun segreto. Lo ripetono i figli, amareggiati per le insistenti voci di una presunta amicizia maschile “misteriosa” che da più parti verebbe dipinta come potenzialmente coinvolta nel delitto. L’avvocato dei Saponi ha chiarito all’agenzia di stampa che si tratta di “una persona molto anziana” a cui qualche volta la donna aveva prestato assistenza. La stessa che, in segno di riconoscenza, le avrebbe inviato un mazzo di fiori con un biglietto: un gesto gentile, hanno chiarito i parenti della 78enne, senza nessuna connotazione romantica.
La circostanza sarebbe trapelata durante le indagini, finendo per diventare di dominio pubblico e, hanno ribadito i figli, strumentalizzata in modo da instillare dubbi sulla storia personale della vittima. L’uomo in questione, ultraottantenne, è morto nel 2021. Il fatto risalirebbe ad almeno 5 anni fa e non avrebbe alcun legame con l’omicidio come invece qualcuno, secondo i familiari, vorrebbe far credere.