Pierina Paganelli è stata uccisa con 29 coltellate a Rimini il 3 ottobre scorso, e ancora oggi non si conosce l’identità dell’assassino. Un mistero lungo 6 mesi durante i quali quattro persone sono piombate nell’epicentro del giallo come soggetti attenzionati, mai indagati, per via di un intreccio di rapporti ritenuto dagli inquirenti di potenziale interesse investigativo. Tra loro c’è la nuora e vicina di casa della vittima, Manuela Bianchi, e l’uomo con cui ha avuto una relazione extraconiugale, Louis Dassilva, anche lui residente nel condominio di via del Ciclamino dove si è consumato l’omicidio.



Poche ore fa, Manuela Bianchi è stata ospite di Eleonora Daniele in tv, a Storie di Sera, e ha ascoltato un messaggio durissimo rivoltole attraverso le telecamere da Valeria Bartolucci, oggi sua ex amica e moglie di Louis Dassilva. Quest’ultima la accusa di aver attentato al suo matrimonio e di aver ordito una trama di menzogne per nascondere a oltranza il tradimento, anche davanti alle sue reiterate richieste di un confronto sincero sul rapporto con Louis Dassilva di cui tutta Italia, compresa la diretta interessata, avrebbe appreso attraverso le indagini sulla morte di Pierina Paganelli. Secondo una delle ipotesi ventilate sul possibile movente all’indomani del delitto – pista che però non ha trovato riscontro -, l’anziana potrebbe essere stata uccisa perché venuta a conoscenza della relazione clandestina tra la nuora e il vicino di casa, un rapporto che di lì a poco avrebbe dovuto “rivelare” alla congregazione di Testimoni di Geova di cui faceva parte con Manuela Bianchi per ottenere “provvedimenti” contro la donna. Uno scenario che la nuora ha sempre escluso e sul quale finora non sono emersi elementi investigativi concreti, al punto da ritenere possibile persino l’azione di un “quinto uomo”.



Pierina Paganelli, Valeria Bartolucci contro Manuela Bianchi: “Non puoi fuggire per sempre”

Nel messaggio inviato a Manuela Bianchi attraverso i microfoni di Storie di Sera, Valeria Bartolucci ha rivolto alla nuora di Pierina Paganelli pesantissime accuse relativamente alla relazione extraconiugale che aveva intrecciato con il marito Louis Dassilva e che, con grande clamore mediatico, ha appreso proprio durante le indagini sull’omicidio dell’anziana vicina di casa avvenuto a Rimini il 3 ottobre scorso.

Manuela, vorrei dirti solamente una cosa: conoscerti e incontrarti è stata la cosa peggiore che potesse capitarmi. Hai cercato di distruggere la mia famiglia, il mio matrimonio, e alla fine, nonostante io ti difendessi strenuamente, nonostante io ti implorassi di dirmi la verità, tu non ti sei mai voluta assumere le responsabilità dei tuoi comportamenti. Chiami tutta questa vicenda personale ‘Quello che è successo’, eh no, succedono gli incidenti stradali, le relazioni extraconiugali si vogliono, o quantomeno non si esercita il libero arbitrio qualora l’intenzione non parta da te, non si esercita il libero arbitrio che fa da scriminante tra un’azione cattiva e una buona, un’azione onesta e una vigliacca. Avrei voluto guardarti negli occhi per dirti queste cose, ma d’altronde si sa, non si trasforma un coniglio in un leone – ha proseguito Valeria Bartolucci – (…). Le cose verranno chiarite a tempo debito, non puoi sottrarti per sempre, devi accettare le conseguenze di quello che hai fatto, ti aspetto, non puoi fuggire per sempre“. Secondo Valeria Bartolucci, Manuela Bianchi starebbe “scappando” dalle sue responsabilità, ma la donna nega: “Chiesi di incontrarci alla presenza di un consulente, lei mi disse di no“.



Nuova lettera anonima a Manuela Bianchi, la terza dopo l’omicidio di Pierina Paganelli

Manuela Bianchi ha ricevuto una nuova lettera anonima che percepisce come una “minaccia” alla sua stessa vita e a quella della sua famiglia, anzitutto la figlia e il marito. Si tratta della terza missiva inviata da un mittente ignoto e recapitata al suo indirizzo di via del Ciclamino a Rimini, nella quale sono contenuti alcuni passaggi che la preoccupano e la spingono ad avere paura: “Non mi sento tranquilla“, ha ribadito la nuora di Pierina Paganelli a Storie di Sera.

Nella lettera, ricevuta prima di Pasqua, chi scrive – in alcuni passaggi definendosi con aggettivi al femminile, non si sa se per errore o depistaggio – accusa Manuela Bianchi e Valeria Bartolucci di essere “complici” nella morte dell’anziana e indica nella nuora della vittima la possibile mandante: “Mi sono formata questa opinione sulla morte di Pierina Paganelli, giusta o sbagliata che sia – si legge nella missiva –: voi due, donne, cioè tu e la moglie di Louis, non avete sferrato personalmente le 27 coltellate sul corpo della vittima, però siete state complici col vero assassino. Cioè tu, principalmente, hai detto a Loris (Bianchi, fratello di Manuela, ndr) o Louis ‘Uccidimi mia suocera perché sta diventando un personaggio scomodo’ in quanto puritana e moralista. Lei non sopportava che tu mettessi le corna al figlio (…). L’augurio per Pasqua è che qualcuno di voi quattro finisca in carcere, io avrei paura ad abitare nel vostro condominio (…). Non c’è nessuna minaccia in questa lettera, le minacce sono ben altre, esempio ‘ti faccio saltare i denti’, la vittima per me era una sconosciuta (…). Non ho parole, tanto non immaginerai mai chi sono“. Manuela Bianchi sostiene di non avere sospetti sull’identità del mittente, diversamente dall’autore delle scritte offensive apparse in diversi punti di Rimini dopo la morte della suocera: Le scritte sotto i ponti e attorno a casa mia contengono particolari che solo una o due persone potevano sapere, penso di sapere chi le ha fatte“.