L’interrogatorio sostenuto per circa 13 ore da Manuela Bianchi davanti al pm Daniele Paci, nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli in cui è indagata per favoreggiamento, è costellato di dichiarazioni contro l’ex amante Louis Dassilva. Unico indagato per il delitto di via del Ciclamino, in carcere dal luglio scorso, il 35enne senegalese respinge le accuse della donna e sostiene che menta per incastrarlo.
Secondo Manuela Bianchi, si sarebbero incontrati nei garage al momento del ritrovamento del corpo di Pierina Paganelli e lui le avrebbe dato “istruzioni” su come comportarsi con soccorritori e vicini di casa. Una versione che la difesa di Dassilva bolla come completamente inattendibile, ma per la Procura di Rimini ci sarebbero margini per ritenerla credibile perché contenente dettagli che solo chi era presente al momento dell’omicidio sulla scena del crimine, o al limite chi a stretto contatto con l’assassino, poteva conoscere.
Pierina Paganelli, la tesi della Procura su Manuela Bianchi
Le risposte di Manuela Bianchi all’interrogatorio avrebbero spinto il pm a ritenere verosimile una sua presenza sulla scena del delitto o un contatto diretto con l’assassino che potrebbe averla informata dell’accaduto, fornendole dettagli diversamente impossibili da conoscere. Per la Procura di Rimini, in sintesi, la nuora di Pierina Paganelli conosce i particolari dell’omicidio “perchè c’era o li ha appresi” dal killer.
Manuela Bianchi avrebbe puntato il dito esplicitamente su Louis Dassilva, riferendo, dopo 17 mesi di bugie e silenzi, di aver “capito che è stato” lui “dopo aver visto quanto fosse caricato in quel periodo e come fosse nervoso per i conflitti con mia suocera“. A insospettirla non solo la tempistica in cui è maturato il delitto (quando Pierina Paganelli sarebbe stata sul punto di svelare al loro gruppo di Testimoni di Geova la relazione clandestina tra la nuora e il senegalese), ma anche l’incidente occorso al marito Giuliano Saponi 5 mesi prima.
Dal canto suo, Louis Dassilva smentisce la versione della ex amante e ribadisce di essere estraneo all’omicidio. Attende ora l’esito della sua istanza di scarcerazione dopo aver sostenuto un nuovo interrogatorio proprio ieri, per ben 6 ore. La difesa del 35enne ha proposto richiesta di revoca della misura sottolineando l’insussistenza di elementi che giustifichino la prosecuzione della custodia cautelare, soprattutto ora che i risultati degli incidenti probatori su Cam3 e Dna sembrano scagionarlo. A breve, gli inquirenti convocheranno anche il fratello di Manuela Bianchi, Loris, per approfondire passaggi evidentemente non ancora del tutto chiari nella versione resa finora.