Pierina Paganelli è stata uccisa il 3 ottobre dello scorso anno in via del Ciclamino, a Rimini, e ancora oggi non c’è un solo elemento nitido che porti all’assassino. In carcere, dal 16 luglio, c’è il vicino di casa senegalese Louis Dassilva, amante della nuora della vittima, Manuela Bianchi, che continua a dirsi estraneo al delitto e che invece, secondo la Procura, sarebbe stato immortalato la notte dell’omicidio, nel tragitto verso casa, dopo essersi disfatto dell’arma del delitto.
A inquadrarlo, per gli investigatori, sarebbe stata la telecamera della farmacia San Martino, prossima al palazzo teatro dell’assassinio della 78enne. Si tratta della ormai nota “cam3” che ha ripreso un soggetto (considerato di colore dagli inquirenti) alle 22:17, cioè una manciata di minuti dopo l’uccisione dell’anziana. Non si esclude però che possa trattarsi di un’altra persona, in particolare di un condomino che alla stampa disse di riconoscersi al “mille per mille” nel filmato e che, però, sentito sul punto dalla Squadra mobile non avrebbe confermato.
Pierina Paganelli, il video della farmacia potrebbe “salvare” Louis Dassilva
Il giallo di Pierina Paganelli si gioca quindi intorno al video della farmacia, essendo quelle sequenze considerate dagli inquirenti come una sorta di “prova regina” a carico dell’unico indagato, e il 15 novembre prossimo si terrà l’esperimento giudiziale, in sede di incidente probatorio, con il coinvolgimento di Dassilva e dell’altro vicino di casa.
Entrambi, uno alla volta, dovrebbero “passare” sotto la stessa videocamera, alla stessa ora e nelle stesse condizioni ambientali di quella notte di un anno fa. Ammesso, sostiene la difesa del senegalese, che vengano ripristinate le luci esterne al palazzo che allo stato attuale sarebbero cambiate per via della sostituzione delle plafoniere avvenuta circa 15 giorni fa. Se questa criticità non sarà “sanata”, Dassilva potrebbe non partecipare al test nonostante abbia già fornito il suo consenso. Se si accertasse che la persona ripresa in quei frame non è il 34enne, gli si aprirebbe davanti un ponte per l’eventuale revoca della misura cautelare con conseguente scarcerazione.