Nel giallo di Pierina Paganelli, dopo i colpi di scena registrati con l’iscrizione del vicino di casa senegalese Louis Dassilva nel registro degli indagati e il suo arresto, tornano prepotenti le ombre sullo strano incidente occorso al figlio, Giuliano Saponi, pochi mesi prima del delitto. Era il 7 maggio 2023 quando l’uomo, marito di Manuela Bianchi, fu coinvolto in un sinistro dai contorni mai chiariti mentre era in sella alla sua bici e finì in coma, costretto a un lungo ricovero che si sarebbe concluso con le dimissioni proprio pochi giorni dopo l’omicidio dell’anziana madre.



Di queste ore, secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, la notizia che fa tornare in scena un presunto trait d’union tra quel nebuloso episodio e la morte della 78enne: poco dopo l’incidente del marito, Manuela Bianchi avrebbe confidato ad alcune amiche della cerchia dei Testimoni di Geova di nutrire sospetti proprio sul possibile coinvolgimento dell’amante Louis Dassilva nel gravissimo episodio in cui Giuliano Saponi rischiò la vita. Una confidenza che si insinua pesantemente nell’alveo dell’inchiesta sull’uccisione di Pierina Paganelli, assumendo un importante rilievo sotto il profilo investigativo perché convergente sul profilo dell’unico indagato per il delitto, ma che, secondo quanto riportato dallo stesso quotidiano, sarebbe stata poi derubricata dalla stessa nuora della vittima con una ritrattazione nella quale avrebbe sostenuto, davanti agli inquirenti, di “aver parlato con leggerezza“.



Omicidio Pierina Paganelli, le dichiarazioni della nuora Manuela Bianchi ancora nell’epicentro dell’inchiesta

Sono ancora una volta le dichiarazioni di Manuela Bianchi, dunque, a finire nell’epicentro dell’inchiesta sull’omicidio della suocera Pierina Paganelli per cui risulta unico indagato l’ex amante e vicino di casa Louis Dassilva. Parole che arrivano da intercettazioni e testimonianze potenzialmente utili a fornire riscontri sull’eventuale collegamento tra l’incidente in cui fu coinvolto Giuliano Saponi e l’omicidio dell’anziana madre (avvenuto il 3 ottobre seguente, con 29 coltellate, nell’area garage del condominio di via del Ciclamino a Rimini).



La presunta preoccupazione di Manuela Bianchi per un possibile coinvolgimento dell’allora amante Dassilva nel gravissimo ferimento del marito, di fatto, si innesta nel principale filone d’indagine sull’omicidio di Pierina che vede come unico indagato proprio il 34enne senegalese. La convinzione della Procura di Rimini è che l’uomo abbia agito contro Pierina spinto da un movente legato alla volontà di tutelare la sua relazione clandestina con la nuora della vittima e perché quest’ultima, pronta a rivelare l’adulterio a tutti con l’effetto di un prevedibile scandalo, sarebbe stata percepita come un ostacolo e una minaccia per gli equilibri familiari e la reputazione dei due amanti. Ad oggi, Dassilva continua a dirsi estraneo al delitto e sua moglie, Valeria Bartolucci, dopo avergli fornito un alibi che il gip definisce “falso”, insiste nel difenderlo a spada tratta nonostante la scoperta del tradimento: infedele sì, ma non assassino. E mentre lei finisce a sua volta indagata per stalking ai danni della ex amica “traditrice”, quando la difesa dell’unico indagato aggiusta il tiro della sua strategia in costanza di un mosaico investigativo ancora molto fluido, vengono a galla altre presunte dichiarazioni di Manuela Bianchi sulla sua relazione amorosa extraconiugale che, per gli inquirenti, avrebbe fatto da traino all’azione omicidiaria di Dassilva.

Manuela Bianchi al fratello Loris dopo l’omicidio di Pierina: “Non dovevo mandar fuori di testa nessuno”

Secondo la ricostruzione degli investigatori, Pierina sospettava che la nuora Manuela Bianchi avesse un amante ma non si sa se ne conoscesse l’identità. A detta della stessa nuora e del vicino di casa oggi indagato, ignorava che la moglie di suo figlio coltivasse una storia d’amore segreta proprio con il giovane senegalese che le abitava accanto. Nonostante i dubbi che ancora insistono su questo nodo delle indagini, però, è convinzione degli inquirenti che Louis Dassilva volesse proteggere a tutti i costi quella relazione e, dall’altra parte, pure il suo matrimonio con Valeria Bartolucci.

La stessa Manuela Bianchi, stando a chi indaga, avrebbe covato sospetti su un presunto coinvolgimento dell’amante nell’omicidio della suocera – pur senza esternarli in modo esplicito – al punto da confidare al fratello, Loris Bianchi, la sua preoccupazione per aver forse “caricato” involontariamente una situazione già potenzialmente esplosiva: “Non dovevo mandar fuori di testa nessuno“.