Pierina Paganelli e il giallo del furto in casa oltre un anno dopo l’omicidio: poco prima del Capodanno appena trascorso, almeno due soggetti si sarebbero introdotti nella sua abitazione al terzo piano del complesso di via del Ciclamino, a Rimini, guadagnando un accesso dal balcone del retro, dopo essersi arrampicati al tubo della grondaia per poi uscire dalla porta principale violando così i sigilli dell’Autorità giudiziaria. Un’azione anomala non solo per le modalità, ma anche perché condotta in uno dei luoghi più “osservati” d’Italia per via del giallo che, dal 3 ottobre 2023, insiste sulle cronache relativamente al delitto della 78enne assassinata nei garage dello stesso condominio con 29 coltellate.
I “ladri” hanno addirittura smurato la cassaforte dell’anziana – trovandovi all’interno nient’altro che documenti personali – e l’hanno poi abbandonata nel cortile esterno. Possibile che questo gesto sia passato sottotraccia, non percepito da nessuno dei residenti? Verosimilmente, chi si è introdotto a casa di Pierina Paganelli ha fatto parecchio rumore e qualcuno, effettivamente, ha sentito qualcosa. Si tratta di Valeria Bartolucci, vicina di casa e moglie dell’unico indagato per l’omicidio, Louis Dassilva.
Pierina Paganelli, “ladri” in casa oltre un anno dopo l’omicidio: le parole di Valeria Bartolucci sulla sera del furto
Ai cronisti che le chiedevano se avesse percepito qualcosa di sospetto la sera del furto, avvenuto la sera del 29 dicembre scorso poco dopo le 22 nell’abitazione di Pierina Paganelli, Valeria Bartolucci ha dichiarato quanto segue: “I rumori li ho sentiti, ma ho imparato la lezione. I vicini non si… ti fai gli affari tuoi, sennò ti rovinano la vita“.
La donna avrebbe quindi preferito non lanciare alcun allarme per evitare, a suo dire, di finire nuovamente nel tritacarne mediatico che, ormai da oltre un anno, ha visto la sua vita privata sotto i riflettori dopo l’omicidio della vicina di casa 78enne. Un delitto efferato che, secondo gli inquirenti, avrebbe come unico autore il marito Louis Dassilva, 34enne senegalese che aveva una relazione extraconiugale con la nuora della vittima, Manuela Bianchi (anche lei residente nello stesso pianerottolo di via del Ciclamino con il marito, Giuliano Saponi, figlio di Pierina Paganelli). Filtrano intanto alcune indiscrezioni sull’esito delle analisi del materiale genetico isolato sulla scena del crimine e sul corpo dell’anziana uccisa: confermata l’assenza di tracce di Dna dell’unico indagato, mentre si farebbe sempre più lontana l’ipotesi di una comparazione dei due profili femminili ignoti rilevati su gonna e maglietta di Pierina Paganelli. L’esiguità dei reperti non consentirebbe agli investigatori di procedere con un confronto.