Con questo album continuiamo il nostro viaggio nella produzione di alcuni nostri jazzisti, noti sicuramente agli appassionati, ma non al grande pubblico, quello per intenderci avvezzo ai soliti quattro nomi che, puntualmente ci vengono propinati in tutte le salse.

Pierluigi Balducci docente di basso elettrico e di tecniche di improvvisazione al Conservatorio di Matera pubblica L’EQUILIBRISTA (etichetta Dodicilune) dedicato a John Taylor, il grande pianista jazz scomparso di recente.



Taylor, fra i più grandi e rigorosi pianisti nella storia del jazz, noto per aver fatto parte degli Azimuth e aver lavorato a fianco di tanti grandi (Gil Evans, Charlie Haden e Kenny Wheeler etc.)  ha suonato nel quartetto di Balducci incidendo con lui due album molto interessanti BLUE FROM HEAVEN (2012) ed “EVANSIANA” (2017) a dimostrazione della considerazione nei confronti del nostro musicista. Balducci artista maturo e di gran livello (Paul McCandless, Gabriele Miabassi, Roberto Ottaviano, Javier Girotto), vanta una intensa attività anche al di fuori del nostro paese.



In questo nuovo progetto è affiancato da un solido gruppo composto dal sassofonista italo canadese Robert Bonisolo, Dario Congedo alla batteria e Fabrizio Savino chitarrista del quale abbiamo parlato in precedenza su queste pagine, uno dei migliori nuovi talenti della sei corde italiana. Balducci impegnato al basso elettrico è l’autore delle sette composizioni proposte. Un jazz asciutto il suo, rigoroso ma al tempo stesso piacevole.

Efficace il lavoro armonico demandato alla sola chitarra che non preclude alla tessitura e al buon esito dei brani. Balducci si muove da leader consumato evitando tentazioni da prima donna, disegnando con il basso trame funzionali ed eleganti con particolare predilezione ai ritmi ternari.



Apertura con Blackarera (“suona come un’insolita commistione-precisa Balducci- tra una danza folkloristica argentina, la chacarera e le armonie vicine agli anni ’60 di Hancock e Shorter”). Segue Il Vizioso caratterizzato da un incisivo solo della chitarra, intrigante nelle sonorità.

L’equilibrista scritto per John Taylor e già inciso in trio con il pianista in BLUE HEAVEN, è l’esatta rappresentazione dell’idea che Balducci ha del jazz: “camminare sul filo, una sorta di scommessa con l’ignoto che è sostanza del fare jazz e del gioco dell’improvvisazione. In tal senso Taylor è stato uno dei più grandi ‘equilibristi’ che il jazz abbia mai avuto”.

In Fino a prova contraria le incalzanti armonie del tema di questo jazz waltz vengono dilatate, divenendo canovaccio armonico per gli assoli di Bonisolo e Savino.

Kosmos and chaos dall’energico pulsare ritmico con il tempo in 5/4 e alcune impreviste svolte in ¾ mette in evidenza il basso del protagonista. Monet ballata “impressionista” fa apprezzare le raffinate “voci” dei protagonisti con un efficace controllo delle dinamiche. Wormhole, divisa in due sezioni, dall’incedere incalzante e grintoso, chiude L’EQUILIBRISTA di Pierluigi Balducci. Un lavoro di grande interesse. Raccomandato a chi di jazz se ne intende.