«Gran parte del Paese sta soffrendo duramente, come imprenditori, lavoratori e giovani discontinui, e abbiamo una situazione in cui dopo le chiusure – come sempre – i contagi calano. Il numero dei morti arriva a 15 giorni successivi e abbiamo gli ospedali pieni: le varianti hanno ridato fiato a questa epidemia»: così Pierluigi Bersani ieri sera ai microfoni di Di Martedì.
Il volto di Liberi e Uguali ha fatto il punto della situazione sull’emergenza Covid-19 ed ha tenuto a evidenziare: «Dire che non serve chiudere è una stupidaggine. Abbiamo un problema sulla vaccinazione: dal 3 al 9 aprile abbiamo perso velocità rispetto ad altri Paesi europei. Ma se andiamo a vedere l’insieme delle vaccinazioni, noi siamo a 6,49%».
PIERLUIGI BERSANI: “SERVONO PROTOCOLLI E SOSTEGNI”
Pierluigi Bersani ha rimarcato poco dopo: «Tutti vogliamo aprire, ora dobbiamo metterci più rapidamente possibile in zona gialla e fare il più rapidamente possibile le vaccinazioni per le persone a rischio, nel frattempo bisogna fare i protocolli per le attività per riaprire al più presto». Per le riaperture serve un programma ben preciso, ha evidenziato Pierluigi Bersani: «Noi abbiamo avuto 114 mila morti dall’inizio dell’epidemia, l’Inghilterra 127 mila. Paesi come l’Ungheria, la Repubblica Ceca, il Belgio ne hanno avuto 23-30 mila, ma in proporzione al numero di abitanti ne hanno avuti come o più di noi. Noi abbiamo un dato molto pesante, ma dire che abbiamo più morti non corrisponde alla realtà. Vogliamo ragionare razionalmente? Noi abbiamo ancora gli ospedali pieni. Vogliamo riaprire, facciamo finire aprile per vedere se i contagi corrono come negli ultimi giorni e facciamo le vaccinazioni. Dobbiamo fare nel frattempo due cose: preparare protocolli attività per attività e correggere gli interventi di sostegno».
PIERLUIGI BERSANI: “FRASI MISERABILI CONTRO SPERANZA”
«Adesso c’è Speranza nel mirino, ho letto sui giornali delle frasi miserabili», ha proseguito Pierluigi Bersani, schierandosi al fianco del “suo” ministro della Salute: «Siamo gli unici in Europa con il governassimo: prima avevamo le tensioni fuori, ora le abbiamo dentro. Maggioranza e opposizione, non potendo prendere di petto Draghi, se la prendono con Speranza con affermazioni vigliacche e inaccettabili». Poi un “messaggio” a Salvini: «Dire “dove si può, si riapra”, frase bella e semplice, è una stupidaggine di proporzioni cosmiche, nel senso che nessun Paese potrebbe dire con certezza che esiste un posto dove non c’è il contagio».