Era il 2014 quando Pier Luigi Bersani venne colpito da ictus. Il malore arrivò mentre si trovava nella sua casa di Piacenza. L’ex segretario ha accusato inizialmente un forte mal di testa, sempre più importante, poi la nausea. Poco dopo è stato operato d’urgenza. Un momento drammatico in quanto i dottori dischiararono che si trattò di un “Intervento complesso ma riuscito: decisivi i prossimi 2-3 giorni”. L’obiettivo dell’operazione fu quello di eliminare il sangue che poteva comprimere il tessuto cerebrale e dare delle conseguenze letali. I tre giorni successivi furono poi positivi per Bersani che si è poi ripreso. Oggi, infatti, Pier Luigi sta bene, come conferma a Oggi è un altro giorno nel corso della sua ospitata. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Pier Luigi Bersani e l’ictus
Il 5 gennaio 2014 Pier Luigi Bersani ha avuto un’emorragia cerebrale, pochi mesi dopo essersi dimesso come segretario del PD, lasciando il posto a Letta. “Ero in pace con me stesso. Era domenica mattina, ero a Piacenza e stavo andando a prendere i giornali”, ha raccontato Bersani a Vanity Fair, ricordando la mattina in cui è stato portato d’urgenza in ospedale. Di quel giorno ricorda che stava “in ambulanza, vigile ma ormai cosciente del pericolo di vita, visto l’agitarsi del personale medico e paramedico attorno a me”. In quei momenti, in cui si dice che passa tutta la vita davanti, l’ex segretario del PD ha pensato solo a una casa: “Se non mi salvo, muoio da pirla. Diranno tutti, quel Bersani è stato un pirla” perché era stato lui a non volere il reparto di neurochirurgia a Piacenza.
Pier Luigi Bersani: “Sono arrivato sulla soglia della morte”
Pier Luigi Bersani, infatti, è stato operato all’Ospedale di Parma: “Fossi morto nel viaggio disperato tra Piacenza a Parma, sarebbe stata la sconfessione di un modello. Sarei stato un pirla, appunto. Morto e pirla insieme. Invece arrivo all’ospedale di Parma ed erano già tutti pronti a operarmi, con tutti i miei dati e con l’assoluta eccellenza”, ha raccontato al Corriere della Sera. Dopo l’ictus e l’intervento Bersani ha smesso di fumare il sigaro e gli è rimasta una cicatrice sulla testa. In diverse occasioni l’ex segretario del PD ha ammesso di aver avuto paura di non farcela: “Sono arrivato sulla soglia della morte. E una volta lì ho capito che non è un momento così difficile. È facilitato dall’istinto di sopprimere il dolore”.