Nessuna sospensione a RTL 102.5 dopo la lite in diretta tra Pierluigi Diaco e Giusi Legrenzi. Lo comunica la stessa emittente radiofonica, rispondendo alle indiscrezioni delle ultime ore, riportate dal sito wolfbreak, che aveva parlato di una possibile sospensione del programma dopo l’accesa discussione. «Rtl 102.5 comunica, in relazione alle notizie prive di fondamento diffuse nelle scorse ore, che nessun conduttore della trasmissione Non Stop News è stato sospeso dall’onda», recita il comunicato. RTL 102.5 ha chiarito che il palinsesto della nuova stagione del programma “Non Stop News” riprenderà dopo la versione estiva il 7 settembre con la conduzione dal lunedì al giovedì di «di Fulvio Giuliani, Giusi Legrenzi e Pierluigi Diaco e, dal venerdì alla domenica, con la conduzione di Barbara Sala, Enrico Galletti e Luigi Santarelli». (agg. di Silvana Palazzo)



PIERLUIGI DIACO “BASTA PARLARE DI COVID!”

Pierluigi Diaco

protagonista di un nuovo scontro. La differenza stavolta è che non è avvenuto in tv o sui social, ma in radio. Le polemiche ormai sono quasi all’ordine del giorno per il conduttore, che ha scatenato il putiferio in diretta a RTL 102.5. In collegamento con Giusi Legrenzi per il programma “Non stop News”, il giornalista si è rivolto a Davide Giacalone con una premessa che il suo collega non ha gradito. «Mi piacerebbe stipulare con te un patto radiofonico a partire da oggi, per quanto mi riguarda ti rivolgerò domande su articoli, pezzi e riflessioni che esulano dal Covid, parlarne continuamente si rischia di essere monotematici», esordisce Pierluigi Diaco. La sua tesi è che siccome dovremo convivere con il coronavirus per molto tempo, allora non ha senso parlarne ogni giorno perché così si rischia di annoiare gli spettatori. Fatta questa spiegazione, aggiunge: «Mi permetterò nei prossimi giorni, al netto di quello che ti chiederanno Giusi e Fulvio, di parlarti d’altro».



PIERLUIGI DIACO, SCINTILLE CON DAVIDE GIACALONE

Non si è fatta attendere la replica contrariata, ma comunque molto educata, di Davide Giacalone. «Telegraficamente sulla tua premessa, anche a me piacerebbe non parlare più di Covid ed evitare di cadere nel virus del virus, ci sono però ricadute che riguardano mica solo la sanità», dice in diretta a RTL 102.5. Il giornalista e scrittore fa l’esempio delle ricadute sull’istruzione, sull’economia, il lavoro e pure le relazioni internazionali. Allora Pierluigi Diaco lo interrompe: «Pensi che non lo sappia, ovvio». La lite in diretta sembra essere scongiurata, ma arriva Giusi Legrenzi a infiammare lo scontro, visto che si dissocia dalla premessa del collega. «Davide, torno sull’attualità perché faccio questo mestiere e l’attualità ci richiede anche di occuparci di questioni legate al Covid». Evidente la frecciatina, comprensibile pure, ma Diaco anziché lasciar correre e risolvere la questione lontano dai microfoni va subito all’attacco. «Senti Giusi, non mi è piaciuto il passaggio che hai fatto poco fa, nel senso che l’attualità è fatta anche d’altro. Ho fatto una premessa con Davide».



DIACO E LA LITE CON GIUSI LEGRENZI A RTL 102.5

Forse consapevole di quello che poteva accadere, Giusi Legrenzi prova a chiudere la questione tagliando corto: «Non sono entrata sulla tua premessa Pierluigi, falla con Davide, io ho fatto la mia postproduzione». Ma Pierluigi Diaco non ne vuole proprio affrontare diversamente la questione. No, deve farlo in diretta su RTL 102.5 dando in pasto ai telespettatori una lite. «Adesso mi fai finire perché mi sto rivolgendo a te, hai detto che fai questo mestiere e ti occupi di attualità che è fatta anche di altro. E il tono con cui ti sei rivolta francamente non l’ho apprezzato affatto e adesso andiamo in pubblicità». Quindi, anziché replicare nel merito delle loro idee divergenti, accusa la collega di aver usato un tono sbagliato e anziché darle modo di replicare manda la pubblicità. Giusi Legrenzi infatti si limita a dire: «Ti ha infastidito? Eh va bene, ti ringrazio». Resta da capire cosa sia accaduto a microfoni spenti. Ma una cosa è certa: sarebbe stato meglio parlare di Covid piuttosto che sorbirsi l’ennesima polemica di Diaco.

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