Pierluigi Molla, figlio di Santa Gianna Beretta Molla, racconta i brevi momenti condivisi con l’amata madre e smentisce una serie di dicerie che si sono raccontate sulla morte della santa. “Con mia mamma ho avuto una vicinanza particolare perché la accompagnavo nelle sue visite durante la sua attività di medico. Ero il maggiore per cui sono privilegiato per aver avuto la fortuna di essermela goduta per almeno cinque anni” racconta in veste di ospite del programma Finalmente Domenica in onda su Tv2000.
“Ricordo una persona straordinariamente impegnata nel suo lavoro ma molto vicina a noi, con una voce decisa però sempre pronta con la tenerezza a venirci incontro in qualsiasi nostra necessità” svela Pierluigi Molla, parlando della mamma Gianna Beretta Molla come di “un’atleta, una persona straordinariamente amante delle cose belle della vita tra cui la montagna. Mamma era nata nel 1922, non era certo comune praticare questo tipo di sport (lo sci, ndr). Mamma non solo guidava ma guidava forte, amava andare in macchina in modo deciso”. Ricordando il momento della tragica morte della madre, Pierluigi Molla spiega che “la vicinanza di mio papà, che è stato una persona straordinaria, ha lenito ciò che è stato, ci ha aiutato e ci ha accompagnato sempre con molta attenzione”.
Santa Gianna Beretta Molla, il ricordo del figlio Pierluigi: “confidava nella provvidenza”
Molto si è detto della morte di Santa Gianna Beretta Molla, voci che la vorrebbero non essersi curata da un tumore per salvare la vita che portava in grembo. A smentire tutto ciò e a fornire la corretta versione dei fatti è il primo figlio della santa, Pierluigi Molla, ospite da Finalmente Domenica. “Mamma era un medico, per cui era pienamente consapevole di tutte le scelte che ha fatto da un punto di vista clinico – inizia a raccontare – Durante la quarta gravidanza le era stato scoperto un fibroma all’utero che non era un tumore maligno”. A quel punto “ci sarebbero state tre diverse possibilità: interrompere la gravidanza, fare un intervento che però avrebbe messo a rischio la vita di mia sorella oppure fare un intervento che avrebbe comunque tutelato la vita di Gianna ma che durante il parto avrebbe creato il rischio di un’infezione, cosa che purtroppo è avvenuta”.
Insomma, Gianna Beretta Molla “non ha rinunciato a curarsi, bensì si è curata e contando nella provvidenza ha voluto in tutti i modi salvaguardare la vita di mia sorella, perché in quel momento era lei lo strumento della provvidenza che poteva far sì che mia sorella venisse al mondo”. Al punto che, svela a posteriori il figlio Pierluigi Molla “prima di uscire di casa e andare all’ospedale di Monza mia mamma di fronte a mio padre disse: Pietro, se dovete scegliere tra me e Gianna sappiate che esigo che scegliate la creatura che ho in grembo”.
Santa Gianna Beretta Molla attraverso il ricordo del figlio Pierluigi: “ho trasformato il dolore in gioia”
Parlando della madre Santa Gianna Beretta Molla, Pierluigi Molla spiega che “la fede era l’aria che ha respirato da quando è venuta al mondo, perché mia mamma è nata in una famiglia straordinariamente ricca di fede. Su otto fratelli che conosciuto tre sono stati religiosi: padre Alberto, Don Giuseppe e madre Virginia, suora canossiana”. Inoltre “i miei nonni erano terziari francescani. Mio nonno responsabile amministrativo di una grande azienda del milanese, una persona che ha trasmesso ai figli una fede straordinaria attraverso la pratica della preghiera del rosario. Mia nonna dedicata totalmente alla famiglia”.
Pierluigi Molla spiega di aver “capito il gesto di mia mamma quando ho avuto mia figlia. Ho capito come mia mamma in quel momento aveva noi tre, ma lei era l’unica possibilità che mia sorella venisse al mondo. A noi ci avrebbero pensato mio papà e le mie zie. Lei contava sulla provvidenza”. E a oggi “io con le mie sorelle abbiamo trasformato un dolore in una gran gioia, perché noi abbiamo il privilegio di festeggiare la nostra mamma il giorno dei santi anziché commemorarla il giorno di defunti. Festeggiare vuol dire ringraziare il cielo di questa grande mamma che ci ha dato”.