Pierluigi Rotta e Matteo Demenego: sono questi i nomi dei due poliziotti uccisi a Trieste durante una sparatoria in Questura. Il primo era originario di Pozzuoli, nella cittadina friulana lavorava come fuorisede. Un’altro dato in comune con Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma, campano come lui. Sul suo profilo Facebook, “Pier Igi Lu”, arrivano i messaggi di cordoglio di amici e colleghi che non si danno pace per la terribile morte dell’agente amante del Napoli e delle moto. “Addio collega Pier Igi Lu, abbiamo condiviso 8 mesi di vita quotidiana, eri un grande!!! Voglio ricordati con la foto di gruppo della camera 4A!!! Non ci sono altre parole se non un saluto affettuoso! Proteggi tutti noi colleghi da lassù, veglia amico mio!!!”, scrive un poliziotto. Commosso anche il pensiero del sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia: “Chi sceglie di servire lo Stato è un eroe dei giorni nostri che con spirito di abnegazione porta avanti una missione a difesa della collettività. Tutta la mia vicinanza alla famiglia di Pierluigi e a quella del collega a cui barbaramente è stata strappata la vita da bastardi criminali. La città di Pozzuoli, la giunta e il consiglio comunale si uniscono in queste ore di dolore. Un caro abbraccio a Pasquale, papà di Pierluigi, per tempo al servizio della città. Nel giorno dei funerali sarà indetto lutto cittadino”. (agg. di Dario D’Angelo)
PIERLUIGI ROTTA E MARIO DEMENEGO: CHI SONO I POLIZIOTTI UCCISI A TRIESTE
Sono emersi in questi frangenti i nomi dei due poliziotti uccisi nel pomeriggio di oggi all’interno della Questura di Trieste. Si tratta di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, rispettivamente agente scelto di 34 anni e agente di 31 anni. Entrambi prestavano servizio nel luogo in cui si è consumata la tragedia, lo stesso in cui due fratelli trentenni hanno scatenato la loro follia per sfuggire ad un arresto per furto. I due criminali hanno sfilato la pistola ed aperto il fuoco, sparando a bruciapelo a tutti coloro i quali si mettevano sul loro cammino. Ad avere la peggio proprio i due giovani poliziotti. Dati inizialmente per gravemente feriti, poco dopo le prime concitate notizie è giunta quella che nessuno avrebbe mai voluto sentire, quella del loro decesso. Profonda tristezza per le morti di Pierluigi Rotta e Matteo De Menego è stata espressa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha inviato un messaggio al capo della polizia Franco Gabrielli, come riferisce Repubblica.it: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia della barbara uccisione dell’agente scelto Matteo De Menego e dell’agente Pierluigi Rotta, feriti mortalmente presso la Questura di Trieste mentre erano impegnati in una operazione di servizio. In questa dolorosa circostanza, desidero esprimere a lei ed alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari degli agenti le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore”.
PIERLUIGI ROTTA E MATTEO DE MENEGO: CHI SONO
Sono poche le informazioni attualmente diffuse sui due poliziotti morti a Trieste ma ciò che sappiamo è che entrambi non erano nati in Friuli ma qui si erano successivamente trasferiti prestando servizio presso la Questura di Trieste, oggi teatro di una folle barbarie. L’agente scelto Pierluigi Rotta aveva 34 anni ed era originario di Napoli. Secondo quanto riferisce InterNapoli.it, viveva nell’area Ovest di Napoli prima di trasferirsi a Trieste ed aveva frequentato la scuola Wilfredo Pareto di Pozzuoli. Il secondo collega rimasto ucciso, Matteo De Menego, tre anni più giovane, era di Velletri in provincia di Roma. Dopo la notizia dei due decessi, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha dichiarato il lutto cittadino. Qualche dettaglio in più arriva anche in merito ai due aggressori, entrambi di nazionalità dominicana e regolari sul territorio italiano, come riferisce CronachedellaCampania.it. Secondo fonti della Questura di Trieste si chiamano Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, affetto da disagio psichico, e Carlysle Stephan Meran, di 32 anni. Entrambi sono attualmente in stato di fermo.