Ha successo, è amato dal mondo dei giovani, è una figura un po’ pop ma apprezzata anche dai colleghi e dagli studiosi, cosa può mancare nella vita di Piero Angela? A rivelarlo è lui stesso in un’intervista a cuore aperto rilasciata al settimanale Oggi dove non solo si dice felice con la moglie che definisce “la metà del suo successo” ma dove ammette anche che c’è ancora qualcosa che gli manca, un sogno che vorrebbe coronare, quale? Quello di avere per casa una nipotina. Ebbene sì, Piero Angela ha ammesso: “I miei ragazzi sono fantastici e hanno tante qualità anche intellettuali, ma con le donne ragiono meglio: sono più fini, più attente e più sensibili”. Con queste parole non solo Piero Angela fa un elogio alle donne ma ammette anche che in una ciurma di nipoti maschi avrebbe davvero voluto avere una nipotina, siamo sicuri che lei sarebbe stata fortunata. (Hedda Hopper)



PIERO ANGELA, UNA VITA DI SUCCESSI AL FIANCO ALLA MOGLIE

Piero Angela, storico conduttore di “Superquark”, che riprenderà su Rai Uno a partire dal 15 luglio 2020, si è raccontato sulle colonne del settimanale “Oggi”, rivelando alcuni retroscena sulla sua vita privata, in merito alla quale, solitamente, è sempre stato molto riservato. Parole speciali sono state dedicate dal divulgatore scientifico alla sua dolce metà, Margherita Pastore: Mia moglie mi ha aiutato molto, è più di metà del mio successo. Ha rinunciato alla carriera e portato pazienza per le mie assenze. Mi ha seguito in tutte le mie peregrinazioni. Ha tirato su due figli magnifici”. Eppure, nonostante tutto, non è mai riuscito a dirle “Ti amo”: “Sono piemontese, anche se levigato da anni all’estero e a Roma. Nel nostro dialetto non esiste il verbo amare: usiamo il più contegnoso ‘vorej bin’, voler bene. E non esiste neppure la parola bacio: diciamo ‘basin’, bacino. Se vale, se questo mi ‘salva’, le ho detto tante volte: ‘T’veuj bin’, ti voglio bene. Immancabile, poi, un riferimento alla sua carriera e alla nascita del suo personaggio, ricordando che era solito andare in onda dopo “Dallas” con l’obiettivo di trattenere gli spettatori su Rai Uno ed evitare che gli ascolti scendessero. “Bisognava fidelizzare il pubblico – ricorda Piero Angela – e allora forgiai il mio arsenale: varietà di argomenti per catturare un pubblico vasto, ritmo vivace come antidoto alla noia, esposizione limpida”.

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