Oggi Piero Angela ha 91 anni, ed è uno dei personaggi più amati dagli italiani. Per tanti anni il divulgatore scientifico ci ha fatto compagnia in televisione con i suoi programmi divulgativi, passando poi il testimone al figlio Alberto; anche lui sta affrontando l’isolamento da Coronavirus, come tutti, e con il suo consueto buonumore ha raccontato al Corriere della Sera come stanno andando le cose. “Sono un tipo paziente e non ho sofferto la prigione” ha detto, come se fosse la cosa più normale del mondo: qualcuno gli ha detto di non uscire e lui ha obbedito. Già proiettato al 4 maggio, dice che sposerà ancora la linea della prudenza e continuerà a non uscire; quello che cambierà è che “verranno qui i miei nipoti e sarà un momento importante, è tanto tempo che non ci vediamo e non era mai successo prima”. Nella sua intervista Piero Angela ha parlato anche del ritorno alla normalità, dicendosi preoccupato per l’influenza: ha citato i numeri, 5-6 milioni di italiani colpiti stagionalmente con 5000 decessi. “Basta stare a letto per guarire ma adesso non siamo preparati”, e dice che il numero ufficiale dei contagi è ancora basso ma la mortalità è molto più alta rispetto alla normale influenza.
Anche Piero Angela, pur senza parlare di lockdown a oltranza, ha messo in guardia dal Coronavirus finchè non ci sarà un vaccino (“poi ognuno è libero di buttarsi dalla finestra, purchè sappia che non è una cosa che migliora la salute”) e, da divulgatore, ha detto che in qualche modo al virus era preparato perché Lorenzo Pinna, suo amico, nel libro Cinque ipotesi sulla fine del mondo ha parlato di questo come primo punto. Non solo: “Mia madre si era ammalata di spagnola che ha fatto 50 milioni di morti”. La mamma di Piero Angela è sopravvissuta alla pandemia e il figlio ricorda i racconti di persone che le lasciavano da mangiare sull’uscio di casa, esattamente come succede oggi. Dice, Piero, che gli italiani “indisciplinati per natura” questa volta si sono comportati bene perché spinti dalla paura; e dunque da questo punto di vista è ottimista circa il fatto che si possa uscire da questa situazione, e presto si possa tornare alla normalità pur se, appunto, bisognerà sempre mantenere un cero grado di cautela.
Riguardo poi la sua vita nel corso del lockdown da Coronavirus, Piero Angela ha raccontato di come prenda il sole sulla terrazza e, per mantenersi in forma, percorra avanti e indietro la lunghezza dell’appartamento e faccia flessioni sulle gambe. “Sono un ultranovantenne che ha problemi con le ossa e soffro di ernia del disco da quando avevo 25 anni”; abituato a lavorare da casa, ha preparato dieci puntate di Superquark per RaiPlay insieme ai suoi collaboratori, ha approfittato della quarantena per sistemare le carte accumulate per anni e anni (ha confessato di conservare tutto) e ha ripreso a suonare il pianoforte, con il quale “sto migliorando anche se devo dare un po’ di forza alle dita”. Ha confessato di voler incidere un disco, progetto che sta entrando in una parte concreta: “Una parte sarà piano, l’altra con una piccola formazione che avrà un grande solista del jazz, Dino Piana”. Piero Angela ha poi letto e imparato che le piccole cose, come i pranzi con parenti e amici, siano importanti: “Ogni tanto facciamo una video chiamata, però è una cosa meccanica e la trovo fredda”. In più ha dovuto rinunciare ad un ciclo di conferenze con tema “Prepararsi al futuro”, che spera di poter riprendere in autunno.