Piero Chiambretti ospite di Renzo Arbore a “No, non è la BBC” per commemorare Gianni Boncompagni. Il conduttore dello show introduce Chiambretti con ironia, rivolgendosi direttamente al cartone del suo storico partner: “Devo riconoscere a me stesso che di Chiambretti sono stato un po’ geloso. E’ stato l’altro uomo nella tua vita”. Vengono riproposti alcuni filmati d’archivio, mentre Chiambretti spiega come sia nato ‘Chiambretti C’è’ e di come sia stato importante lo zampino di un personaggio come Michele Santoro. A proposito di Santoro e delle famose liti televisive tra Sgarbi e Busi, Arbore rivela come la “mente” fosse proprio l’indimenticato Gianni Boncompagni. Piero Chiambretti chiude l’ospitata a No non è la BBC con il suo omaggio al conduttore scomparso ormai dal 16 aprile del 2017. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Piero Chiambretti, una simpatia fuori dal comune
La simpatia di Piero Chiambretti è fuori discussione e lo dimostrano i tanti successi registrati in tv negli ultimi anni. A oltre un mese di distanza dal ritorno della sua Repubblica delle Donne, il conduttore non si tira di certo indietro di fronte a eventi pubblici e sul piccolo schermo. Lo troviamo infatti alla chiusura di Domosofia, giunta alla terza edizione e conclusa nei giorni scorsi a Domodossola. “Ho una figlia di otto anni e prego tutti i giorni affinché si appassioni per qualcosa, trovi la sua passione“, dice a Ossola News in occasione della kermesse. Quel cuore che pulsa è stato per Chiambretti il motore della sua popolarità, fin dai tempi nelle tv locali della sua regione e ancora prima grazie alla radio. Riguardo a quale show sia il suo preferito, fra quelli che ha fatto, il comico risponde con un diplomatico “Quello che devo ancora fare“. Del resto ogni trasmissione, ricorda, è come un figlio: per questo è sempre bene non fare mai alcuna preferenza fra i vari eredi. La passione però è tutto, anche se non basta. Ha di sicuro una forte importanza agli occhi di Chiambretti, specie per chi vorrebbe seguire le sue orme in tv. “Se poi si trasforma in qualcosa di concreto ben venga“, conclude.
Piero Chiambretti e Gianni Boncompagni: il successo con “Chiambretti c’è”
Il legame fra Piero Chiambretti e Gianni Boncompagni è nato tutto grazie al lavoro, ma poi si è trasformato in una forte amicizia. Dello scomparso autore italiano riguarda vari aneddoti, fra cui quando gli ha consigliato di considerare la tv come una sorta di chewingum. “Si deve masticare e poi sputare“, ha dichiarato a Il Corriere della Sera. Chiambretti e Boncompagni, considerato uno dei Big di Mediaset, hanno sfornato grazie al loro sodalizio uno degli show più amati degli anni Duemila, Chiambretti c’è. Una trasmissione importante anche per via della decisione del comico di ritornare sul piccolo schermo con la sua solita ironia, la voglia di prendere in giro anche alcuni ‘must’ di altri programmi. Come la decisione di chiamare le sue ballerine Le Letterate, in netto contrasto con Le Letterine di Gerry Scotti e persino Le Veline di Striscia la Notizia. Piero Chiambretti sarà fra i super ospiti che vedremo a No non è la BBC di Renzo Arbore, al via su Rai 2 nella prima serata di oggi, giovedì 26 settembre 2019. “Mi ha aperto la mente, insegnandomi molte cose“, ha detto del mentore a Panorama. Boncompagni basava i suoi lavori anche sulla luce, grazie agli studi in architettura e fotografia, e questo ha fatto capire a Chiambretti quanto fosse importante sottolineare i contenuti con l’illuminazione. E poi “il ruolo centrale delle donne in uno show“, continua. Da qui nasce l’idea successiva di realizzare il suo La Repubblica delle Donne.