Piero Chiambretti, in una intervista a La Stampa, è tornato a parlare della mamma Felicita, morta nel 2020 a causa del Covid-19. I due erano molto legati, tanto che spesso lo accompagnava nelle trasmissioni. “Aveva grinta e indipendenza culturale, un modo di fare senza freni inibitori. Mi ha molto stimolato, molto aiutato e molto sgridato”, ha ricordato. Un carattere forte anche derivante dal suo passato non sempre semplice.
La donna infatti diventò mamma a soli 19 anni e fu costretta a crescere il figlio da sola. “Era molto moderna che ha fatto scelte difficili. Ho avuto una infanzia complicata, senza un padre, con mia madre che lottava per noi due, ma con grande orgoglio abbiamo saputo ribaltare una partenza complicata. Il giorno più bello della mia vita è stato quello in cui le ho potuto dire: “mamma, ora basta lavorare: a noi ci penso io”. E siamo andati a licenziarci”, ha raccontato ancora il conduttore.
Il rapporto tra Piero Chiambretti e la mamma Felicita dopo la morte
La morte di mamma Felicita è stata un duro colpo per Piero Chiambretti, che in quel periodo era a sua volta ricoverato per il Covid-19. In passato ha raccontato più volte di essersi ripreso proprio dopo il drammatico evento, come se la donna gli avesse donato la vita per la seconda volta. “È stato straziante ma ora la sua morte mi ha rafforzato e oggi mi sento più forte di prima. Un dolore cosi profondo non può essere lenito che dal coraggio e dalla determinazione. E sono sicuro che ci ritroveremo”, ha aggiunto.
È anche grazie a quello che è accaduto, che ha iniziato a credere nell’aldilà. “Ci credo a giorni alterni. Ma senza dubbio credo in una forma di energia che mi permette di fare cose come sospinto da una forza invisibile ma chiara. Sono sicuro che è lei”, ha concluso.