L’assegno di Piero Chiambretti all’ex compagna Federica Laviosa non verrà ridotto. Lo ha deciso il tribunale di Torino, dando torto allo showman. Pur avendo avuto ragione, Laviosa non ha una vittoria da festeggiare, del resto quando una relazione finisce davanti ad un giudice, con recriminazioni sul mantenimento dei figli, non ci possono essere vincitori. “Non ci sono bottiglie da stappare né da far festa. Mi interessa solo il bene di mia figlia“, dichiara l’ex di Chiambretti a La Stampa. A lui augura di essere felice, “perché con il rancore e l’odio ci si avvelena e basta“. Dunque, Federica Laviosa vuole chiudere questo capitolo. “Tutti da me si aspettano chissà quale gioia, ma è una storia talmente spiacevole…“, aggiunge. I due avevano raggiunto un accordo sull’affidamento condiviso della figlia Margherita, recepito dal tribunale di La Spezia.
Ma Piero Chiambretti nei mesi scorsi a Torino ha chiesto la riduzione dei 3.800 euro mensili dell’assegno di mantenimento che le corrisponde, spiegando che il suo reddito sarebbe peggiorato notevolmente, complice il contratto scaduto a maggio con Mediaset. Secondo lo showman, l’ex compagna avrebbe poi usato il contributo anche per sue esigenze personali. Il tribunale di Torino, che ha esaminato la vicenda e la situazione economica del ricorrente, ha espresso un parere diverse. “È stato chiarissimo. E ha ritenuto senza ombra di dubbio che non ci siano motivi validi per ridurre il contributo del padre alla figlia“, il commento dei legali di Federica Laviosa, gli avvocati Marcella De Simone e Claudia Villani.
Piero Chiambretti “Continuerò a mantenere mia figlia e la mamma”
Piero Chiambretti dal canto suo prende atto della sentenza, ma cercherà di fare appello. “Vorrà dire che per il momento continuerò a mantenere con grande piacere mia figlia. D’altronde, non ho mai pensato di non mantenerla al meglio delle mie possibilità. E con lei cerco di mantenere al meglio anche la mamma“, le sue parole riportate da La Stampa. Il suo legale, l’avvocato Benedetta Azzurra Baggi, sta preparando le carte del ricorso. L’ex compagna non è preoccupata: “Se lui ha voglia di spendere altri soldi“. Una frecciatina, l’unica che si lascia scappare. “Certo, non mi è piaciuto finire in tribunale, una cosa del genere alla madre di tua figlia non si fa. Avrei sperato che i rapporti si sviluppassero diversamente, c’è una figlia di mezzo e si è comunque una famiglia“, aggiunge Federica Laviosa a La Stampa. I due si conobbero nel 2007, quando Piero Chiambretti era a Markette. Federica Laviosa faceva uno stage negli studi. “Ero molto più giovane di lui, avevo 23 anni, e mi sono innamorata della sua personalità, del suo carisma“. Le malelingue non sono mancate, anzi. “In molti hanno insinuato, eppure io economicamente non ho mai avuto bisogno di lui. Né prima, né dopo“.
Federica Laviosa “Ero dipendente affettivamente da Piero Chiambretti”
Federica Laviosa non ha rimorsi, ma da donna adulta ha compreso che non era amore. “Nei suoi confronti ero dipendente affettivamente. Mi sono trovata giovanissima in un mondo che non era il mio. Nel nostro rapporto ci credevo e infatti abbiamo avuto una bambina. Pensi che non abbiamo vissuto insieme, neanche un giorno. Non voleva la famiglia del Mulino Bianco. Ma l’amore è rispetto e complicità, è parlarsi. È tante cose che la nostra relazione non era“, racconta a La Stampa. Dunque, l’esperienza della battaglia legale con Piero Chiambretti, “dolorosa per tutti“, le ha dato un’ulteriore consapevolezza. “Il rapporto con Piero non era sano. Era di dipendenza affettiva, di accondiscendenza. Dispiace, però, che siamo arrivati a odiarci. E strumentalizzare le situazioni per colpirmi non lo trovo corretto. Perché su una cosa non ho dubbi: questa guerra è stata iniziata solo per attaccare me“. Visto che la 38enne incontra l’ex compagno solo in tribunale, non è semplice spiegare la situazione alla figlia di 11 anni. “Davvero, non so cosa fare. Non posso farmi carico di questo da sola. Vorrei rivolgermi a una professionista e almeno su questo con Piero vorrei trovare un accordo“.