PIERO GROS E LA NASCITA DELLA VALANGA AZZURRA
Per raccontare Piero Gros e la sua straordinaria carriera basterebbe citare il fatto che fu di fatto da lui che venne coniata la celebre espressione Valanga Azzurra, che ci accompagna ancora oggi: era il 7 gennaio 1974 e a Berchtesgaden, in Baviera, cinque italiani occuparono le prime cinque posizioni del gigante. A vincere però fu Gros, che si piazzò davanti al già campionissimo Gustavo Thoeni, a Erwin Stricker, Helmut Schmalzl e Tino Pietragiovanna. “Questi italiani fanno paura” disse l’allora CT della nazionale austriaca Toni Saller; a dire il vero poi altri nomi sarebbero stati consegnati alla storia nella valanga azzurra, ma quello fu il risultato.
Per Piero Gros, nato nel 1974 nel torinese, fu anche una stagione da consacrare: vinse infatti la sua prima e unica Coppa del Mondo generale di sci alpino, ci aggiunse la coppetta di gigante e, battendo Thoeni per 16 punti, ne spezzò la serie vincente (Thoeni avrebbe trionfato ancora nell’anno seguente). Anche lui, tre anni più giovane del connazionale, era specializzato nelle discipline tecniche; dopo la carriera sugli sci Piero Gros è stato stimato commentatore ma anche impegnato nell’organizzazione dei Mondiali di Sestriere 1997 e le Olimpiadi invernali di Torino 2006, in questo caso portò anche la fiaccola olmpica consegnandola nelle mani di Deborah Compagnoni.
SUCCESSI E RECORD DI PIERO GROS: QUELL’ORO OLIMPICO E…
Piero Gros ha legato indissolubilmente il suo nome allo sci alpino: intanto è uno dei tre italiani maschi ad aver vinto la Coppa del Mondo, dopo Gustavo Thoeni e Alberto Tomba (poi abbiamo avuto Federica Brignone, tuttora l’ultima a riuscirci), ma non finisce qui perché Gros, il giorno 8 dicembre 1972, vinse il gigante di Val d’Isère diventando il più giovane trionfatore in Coppa del Mondo. Un record, al quale ne aggiunse un altro nella stessa gara: la vittoria per Piero Gros arrivò con il pettorale numero 45, e questa straordinaria impresa non è più riuscita ad alcun atleta nel corso della storia.
Da citare anche il fatto che Gros non si fermò qui e vinse anche la seconda prova cui partecipò, lo slalom di Madonna di Campiglio, qui con il pettorale numero 42. La Coppa del Mondo era una conseguenza di quello straordinario esordio e infatti arrivò, come già detto nel 1974; il torinese ha vinto in totale 12 gare con 35 podi, specializzandosi appunto nelle discipline tecniche, ma ha anche un oro olimpico nello slalom di Innsbruck (1976) oltre a un argento a Garmisch 1978 (sempre slalom) e un bronzo a Sankt Moritz nel 1974, qui ai Mondiali. Piero Gros è forse stato il più grande sciatore italiano dopo Thoeni e Alberto Tomba, sicuramente degno di essere citato insieme a loro.